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25 dicembre 2011

Fic: Cap. 17

Ebbene, sì...lo ammetto. Pe questa fic mi sto dilungando molto e avevo promesso che avrei pubblicato più spesso, ma questi mesi sono stati un po' movimentati e scarsi di ispirazione. Ma all'ultimo sono riuscita a riprendermi.
L'ultimo capitolo se non sbaglio era nel 2010 e questo è verso la fine del 2011 XP Come vola il tempo!
Incrociando le dita, che il prossimo capitolo non sia nel 2013, spero di poter mettere la parola fine entro due capitoli.
Sempre in occasione delle feste, un piccolo regalo per chi segue ancora questa fic e che per lungo tempo non ho potuto mantenere la mia promessa U_U'
Ancora buone feste! ^^


Cap. 17

  • Il porto, finalmente!- esclamò sollevato Nick. Lo fu di più, quando poté scendere dal sidecar- Ho deciso, da oggi odio le sidecar… sono scomodissime!
  • Invece per me è stato divertente- disse Ash con un sorriso- Soprattutto nel vedere te seduto in quella specie di passeggino- ridacchiò.
  • Sì, sì, ridi…che prima o poi mi vendico.
  • Quando vuoi- i due si guardarono come pronti ad una sfida.
  • Piantatela voi due- si mise in mezzo Mist- Se avete voglia di litigare, andate da un'altra parte.
  • E' quella la nave che dobbiamo prendere?- disse Gary indicandone una che aveva un simbolo sul bordo, che ricordava una piccola nuvola soffice. La nave però non era molto grande, anzi poteva ospitare poche persone e il capitano pareva un personaggio uscito da un film di pirati, gli mancava giusto un pokèmon alato sulla spalla e sarebbe stato perfetto- Posso fare qualche commento?- fece una smorfia.
  • No, evita. Non abbiamo tempo- disse sbrigativa Mist e i quattro si diressero dal capitano della nave.
  • Ma che vedo...- disse l'uomo vedendoseli spuntare davanti- tre marmocchi, accompagnati dal fratellino...- e guardò per ultimo Ash.
  • Ehi!- disse offeso il fratellino. Nick e Gary ridacchiarono alle sue spalle- Non trattenetevi per me, eh!- fece Ash con ironia.
  • D'accordo...- e i due si spanciarono dalle risate apertamente.
  • Vi detesto- sbuffò lui.
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  • Li detesto- borbottò Deborah- Se penso che ora starei percorrendo questa meravigliosa spiaggia in compagnia di un ragazzo attraente come Ash. E tra una curva e l’altra a bordo della nostra macchina, ci saremmo sfiorati le mani e imbarazzati i nostri sguardi si sarebbero incrociati. Ahh, me lo immagino, io, lui, il luccichio del mare e il nostro amore che sboccia con l’intensità di due adolescenti…
  • Urgh, devo vomitare- fece Kevin disgustato.
  • E’ amore poetico, che ne sai tu!- disse lei offesa.
  • Non sembrano frasi venire da te. Amore poetico? Ma se appena vedi un bel ragazzo, ti ci avvinghi, come se fosse una preda e tu il suo predatore.
  • Si da il caso che anch’io ho un lato romantico- ribatté lei.
  • Come no, in che mondo alternativo?- alzò lo sguardo- Non è fingendo di essere diversa, che avrai qualche chance in più con Ash.
  • Quello che mi sto chiedendo è perché non hanno mandato me con lui. Non è l’eletto? E io sono la migliore agente fra tutti voi. Perché allora in un momento così romantico, devo ritrovarmi in macchina con te?
  • Uhm, credo dipenda dal fatto che non stiamo andando a fare un pic-nic, ma a farci ammazzare. E nel mio caso, farmi ammazzare da te, visto che non ti fai problemi a usarmi come scudo.
  • Sei ancora arrabbiato?- alzò le spalle- Capirai, per un graffietto.
  • Mi sono beccato una pallottola per te!
  • Se fossi stata Mist, non ti saresti lamentato! Anzi, ti saresti beccato più pallottole e ti saresti aspettato che la cara Mist si sarebbe preso cura del suo eroe. Patetico- fece una smorfia.
  • Almeno non sono una piattola come te.
  • Cosa?! Razza di…
  • Bzz…Mi sentite? Dove siete?- la voce dalla radio, montata sulla nuova macchina, li riportò alla realtà.
  • Sei tu Jhonny? Cos’altro succede?
  • Lo chiedo io a voi, non avete avuto problemi?
  • Ora che ci penso, è da un po’ che non ci stanno alle calcagna- fece Kevin- Forse si sono decisi ad arrendersi.
  • Lo dubito. Penso piuttosto che dobbiate tenere gli occhi aperti più che mai, ora che state per raggiungere la meta.
  • Non siamo degli sprovveduti, Jhonny- fece Deborah- Perché non vi preoccupate per gli altri. Loro sì che avranno dei seri problemi, non essendoci io con loro. Ma del resto, siete voi che avete deciso che io dovevo andare con Kevin, quando è chiaro che…
  • Guarda che Jhonny non ti sente più- le fece notare il ragazzo, indicando la spia della radio spenta.
  • Che razza di maleducato! Non mi stupisce, che Natashia si fidi solo di noi… voglio dire, di me.

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  • Arriveremo a destinazione domani mattina- disse Misty guardando la mappa- E lì, ci ricongiungeremo con il resto del gruppo.
La piccola nave proseguiva tranquilla nel suo tragitto. Il gruppetto si stava godendo quel poco di paesaggio che il viaggio gli offriva. Paesaggio che per uno di loro non era molto gradito e preferiva concentrare la sua attenzione sul secchio che aveva in mano. Mist, con la mappa sulle ginocchia, ripassava mentalmente il piano.
  • Domani quindi sarà il giorno decisivo- disse Nick, distogliendo lo sguardo dal secchio e guardando i ragazzi.
  • Siamo venuti apposta per questo motivo- disse Gary- Se il piano fallisse...
  • Non fallirà- disse Ash con il suo solito ottimismo- Non dopo i nostri sforzi.
I ragazzi si guardarono pensierosi e annuirono.
  • Ma che serietà, ragazzi- fece il capitano della nave- Suvvia, siete ancora giovani per demoralizzarvi così. Oh, capisco...- guardò Mist con un sorrisino- questioni di cuore- Chi è il fortunato ragazzo?
La ragazza si sentì nominata e si imbarazzò, ma cercò di non farlo notare. Ash e Nick evitarono di guardare la ragazza, forse perché non volevano farsi notare davanti agli altri. Gary sorrise divertito.
  • Si sbaglia capitano, si tratta di un avvincente triangolo- commentò il castano.
  • Gary!- ripeterono i tre nello stesso tempo, creando una situazione incomoda.
  • Oh, capisco- i due si scambiarono uno sguardo complice- Che bella la gioventù, eh!
  • Nessun triangolo, né niente del genere!- fece Mist seria, alzandosi in piedi- Smettila di dire cose che possono essere fraintese, Gary- lo fulminò con lo sguardo.
  • Ehi, non è il caso di prenderla così seriamente- si difese Gary- Stavo solo cercando di allentare la tensione.
Mist si limitò ad andarsene, senza aggiungere altro.
  • Un peperino, eh?- disse il capitano divertito.
  • Cavoli, Mist non sa proprio rilassarsi- fece il castano, poi guardò gli altri ragazzi, entrambi con lo sguardo rivolto verso altrove- Sapete? Non è che siate molta di compagnia, qui- sbuffò.

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Aprì gli occhi. Si sentiva confuso e sonnolento. Sbatté più volte le palpebre, prima di rendersi conto che non era nel suo letto. Sì, ma dove si trovava allora?
La stanza era poco illuminata e sembrava trovarsi lì da solo. Cercò di riordinare le idee e nel tentare di muoversi, si accorse che era legato a qualcosa. I suoi polsi erano legati ad una sedia e lo stesso le gambe. Cercò inutilmente di slegarsi, ma le corde erano dure e ben strette.
  • Dove mi trovo?- disse con una preoccupazione che man mano cresceva, insieme ai pochi ricordi confusi.
Una consegna...una villetta, no, si era perso...la lampada...
  • Cavoli, la lampada!- in quella breve lucidità, pregò che la lampada fosse ancora integra...altrimenti chi avrebbe sopportato ore di prediche dal suo capo?
Una macchina...un signore...sì, lo aveva invitato ad entrare nella macchina e aveva iniziato a fargli delle domande...e poi, poi...ricordava vagamente il volto dell'uomo.
Occavoli, non è che si trattava di un rapimento?
  • Ehi, c'è nessuno? Qualcuno mi sente?!- gridò, ma non ottenne risposta- Che qualcuno mi sleghi! Non è uno scherzo divertente! Dico a voi! Ehi!!- calciò con frustrazione.
  • Calma, non c'è bisogno di agitarsi- disse finalmente una voce.
Il ragazzo tentò di capire da dove provenisse la voce e infine vide la sagoma della persona, riusciva anche a vederne uno scorcio del viso. Gli pareva...no, era certo che...
  • Sei l'uomo della macchina!- esclamò.
Il tizio con calma si sedette su una sedia davanti al ragazzo.
  • Che succede?! Perché mi ha legato? E' un rapimento? L'avverto subito che perde tempo: sono uno squattrinato e il mio capo è un taccagno! Non verrà nessuno a pagare il riscatto, se è quello che sperava. Mi lasci andare!
L'uomo sorrise e accavallò le gambe.
  • Oh, ma questo lo sappiamo molto bene. Tom, noi conosciamo molte cose su di te, più di quante ne conosci tu.
  • Allora...per cosa...? Che volete da me? E chi altro è coinvolto?
  • Per noi hai un ruolo importante. Tu sei quello che noi definiamo, “l'esca”. E i pesci non potranno far a meno che abboccare.
Il ragazzo era spaventato. Non capiva niente del discorso di quel pazzo, ma era chiaro che era pericoloso.
  • Per quanto mi terrete qui?
  • Chissà...Ma ora rilassati, arriverà presto il momento che capirai- l'uomo si alzò dalla sedia- E non preoccuparti, non ti sentirai solo a lungo. Altri ti raggiungeranno- detto questo, l'uomo scomparve nella semioscurità.

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Mist guardò all'orizzonte. La navetta che passava sopra l'acqua, creava delle piccole onde. Il leggero movimento dell'acqua aveva un effetto rilassante nella ragazza. Socchiuse gli occhi, ascoltando la breve melodia del mare. Era notte, nessuno sarebbe venuto a disturbarla, quindi si concesse questo piacere. Però si dovette ricredere, quando udì i passi di qualcuno. Quel qualcuno si appoggiò al bordo della ringhiera. Dentro di sé, sperava che non fosse nessuno dei tre ragazzi, non se la sentiva di discutere.
  • Almeno questo non è cambiato di te- disse la voce della persona.
Sospirò. Era lui. Fra tutti, proprio lui.
  • Ti piaceva stare ore a guardare il mare...- ridacchiò- Sai, credevo che questa tua fissazione fosse noiosa, ma a distanza di anni, mi è mancato questo tuo lato di te.
  • Cosa vuoi Ash?- chiese lei brusca. Anche se erano in missione, anche se per un momento aveva veramente temuto per la vita del ragazzo, non poteva dimenticare tutti quei sentimenti di rabbia e delusione per lui.
  • Non posso stare semplicemente qui a guardare il panorama con te?- chiese lui, come se niente fosse- O forse la mia compagnia ti disturba ormai?- aggiunse con un po' di amarezza.
  • Mi è indifferente- rispose lei, mantenendosi distaccata, con la speranza che il ragazzo si arrendesse e la lasciasse da sola- Non abbiamo niente da dirci.
  • Capisco- la sua voce pareva un poco bassa e rassegnata- Volevo solo parlarti in privato. Sai, non abbiamo avuto modo di chiarire… e preferivo non lasciare niente in sospeso, nel caso che...- chinò la testa. Mist si sforzò per guardarlo. Lo sguardo di Ash non era più così ottimista come aveva mostrato solo quella mattina.
  • Non è da te dire queste cose- fece lei- Non eri tu quello che non si perdeva d’animo?
  • Già… - alzò lo sguardo, sempre rivolto al mare- Ma forse è quello che volevo far credere a tutti- si appoggiò al bordo con i gomiti- Volevo dimostrare di non essere lo stesso bambino che aveva intrapreso il suo viaggio a dieci anni. Volevo sembrare deciso, sicuro di me, e non essere il solito Ash l'imbranato. Volevo che tu mi vedessi sotto un’altra luce.
Mist continuò a osservarlo sorpresa, sentendo come un fastidio al cuore, come se qualcosa stesse tornando a galla. Lo ricacciò indietro e si sforzo di mantenersi calma.
  • Lo avresti fatto per me? Per quale assurdo motivo? Per che ti venerassi e ammettessi che sei il miglior allenatore di Pokémon? Credi che avere tante medaglie e coppe, ti renda migliore? Che patetico!
C’era della cattiveria nelle sue parole, ma era questa la sua intenzione. Voleva rompere quella strana intimità che si stava ricreando tra loro, voleva che Ash si arrabbiasse, che si terminasse in un litigio e che se ne andasse via furioso. Solo così poteva sentirsi salva.
Pareva che le sue parole avessero dato il giusto effetto, Ash aveva come sussultato e aveva assunto un espressione corrugata.
  • Il migliore…- ripeté lui- Da ragazzini non facevi che ripetermi di non illudermi, che per diventare davvero il migliore avevo molta strada da percorrere. Ma cos’era per te, davvero il migliore? Ad un certo punto, ho iniziato a credere che non sarei mai riuscito a raggiungere il tuo ideale di migliore, che per te sarei stato solo un pessimo allenatore.
  • Non l’ho mai pensato- si sentì costretta ad ammetterlo. Forse perché le parole di lui, sembravano sincere- Io… io non mai pensato che tu fossi un pessimo allenatore- la confessione le creò un po’ d’imbarazzo e per evitare di incrociare lo sguardo di lui, si soffermò sul riflesso della luna- Non credo di aver mai incontrato un ragazzo come te che si dedicasse anima e corpo per i Pokémon, che siano suoi o di altri. Il tuo modo di fare era così particolare, che rimasi colpita da te… come allenatore, eh- si affrettò a chiarire- Non sono certo delle medaglie a dimostrarmi chi è migliore, ma il suo amore per qualcosa in cui crede.
Non spostò il suo sguardo, ma era certa che ora Ash la stesse osservando. Lentamente si sentiva una sciocca per avergli detto quelle cose. Non voleva mandarlo via?
Il ragazzo fece per dire qualcosa, ma rimase con la bocca aperta. Sembrò rifletterci su.
  • Perché non me l’hai mai detto?- disse infine- Voglio dire, non facevi che criticarmi…
  • Non avevi bisogno delle mie parole. Bastavano i tuoi amici per fartelo capire- aggiunse con fastidio.
  • Però io avrei voluto sentirlo da te!- insistette lui.
  • Che importanza ha, ora?- lo guardò scocciata, scordandosi che voleva evitare il contatto visivo con lui- Non hai raggiunto già il tuo obiettivo? Non hai schiere di persone a dirti la stessa cosa? O avevi bisogno di sentirtelo dire da me per la tua soddisfazione personale? E’ solo questo cerchi?- la rabbia stava nuovamente prendendo possesso di lei. Gli occhi di Ash riflettevano un sentimento che lei non sapeva se definirlo rabbia o tristezza- Bene, Ash Ketchum, sei il migliore! Soddisfatto ora? Vattene allora, sparisci dalla mia vita!- le parole le uscivano fuori come una furia, non gli dava neanche il tempo per rispondere- Non capisci perché me ne sono andata? Perché ho voluto chiudere i rapporti con tutti voi? Perché non volevo più vederti?- se avesse potuto, avrebbe pianto davanti a lui per quel dolore che provava, ma la Mist di quel momento non glielo avrebbe permesso- Ma tu no, dovevi per forza rientrare nella mia vita, per fare nuovamente la parte dell’eroe e pretendere che niente fosse cambiato! Sei uno stupido! Idiota!
Ash alzò il braccio e Misty, in parte pentita per il suo sfogo, era ormai certa che si fosse arrabbiato. Chiuse gli occhi e aspettò solo la sua mossa, quasi al rallentatore.
Ma non era esattamente quello che si aspettava, ciò che ricevette. 
Il respiro di lui confermò, con sua grande perplessità, che l’aveva dolcemente avvolta tra le braccia. La stava abbracciando. E l’improvviso contatto con il ragazzo, la fece sussultare. 
Ash non parlò subito e quello che disse in seguito, lo sussurrò all’orecchio della ragazza, quasi fosse un segreto intimo tra i due.
  • … Mi spiace… per qualsiasi cosa abbia fatto per farti soffrire- e con questo, si staccò dall’abbraccio. Misty ancora scioccata dall’abbraccio, non riuscì a reagire- Mettiamocela tutta domani- sorrise con un rinnovato entusiasmo, quasi mascherasse un dolore profondo. Poi si voltò e tornò in cabina, dove gli altri compagni stavano ancora dormendo.
Il vento iniziò a soffiare, il mare si agitò con esso e i capelli della ragazza si scompigliarono. In quell’istante avrebbe voluto gridare, non sapeva cosa, ma la sua bocca non riuscì che a proferire poche parole.
  • Sei uno stupido.

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  • Trenta minuti…- disse Natashia guardando il suo orologio da polso. Mancano trenta minuti all’incontro con i ragazzi. Brock non sembrò farci caso e fissava quasi assorto il punto da dove sarebbero comparsi.
La donna non sopportava di essere ignorata e pensò di provocarlo.
  • Trenta minuti… ma dubito che i tuoi agenti, saranno puntuali come i miei, anzi temo che il viaggio sia stato troppo difficile per loro. Non mi sorprenderei se… be’, ci siamo capiti.
  • Gli agenti del signor Brock, sono i migliori- intervenne Jhonny, che tra uno sguardo ai macchinari, non poté evitare di ascoltare.
La donna non gradì l’intervento di un subordinato e si limitò a fare una smorfia. Ma le parole di lei, non avevano dato gli stessi effetti su Brock, che era come immerso nei suoi pensieri.
  • Oh dai, non avrai così fiducia in loro. Fai sempre in tempo per ritirarti e risparmiare ai tuoi ragazzi una morte sicura. Anzi no, facciamo così. Se sei così convinto della bravura dei tuoi agenti, perché non scommettiamo? Chi dei nostri agenti si presenta per primo. Vediamo...- si toccò il labbro con l'indice- potremmo mettere in palio il comando della missione. Se vinco io, e non ho dubbi al riguardo, sarò io a dare gli ordini qui. Anche ai tuoi agenti, s’intende. E tu non potrai contraddirmi.
  • Ma non è giusto! Il direttore ha affidato la missione al signor Brock- si lamentò il ragazzo.
  • Queste sono cose da grandi- fece la donna, infastidita dal nuovo intervento non richiesto- E con il tuo rango, non puoi permetterti di intrometterti. Brock non ha insegnato un po’ di disciplina ai suoi agenti?- guardò Brock con un sorrisino furbo- Che ne pensi allora? Non te la senti di rischiare? Nel caso invece io perdessi, vediamo… potrei lasciarti fare senza lamentarmi. Ma se la cosa non ti stuzzica, potrei anche esaudire una tua richiesta. Ci stai?
  • Il signor Brock non si abbassa a queste cose- fece Jhonny- E non ha paura di perdere. Lui ha fiducia in loro. E anche io!
  • Lo vedremo. Quando starò io al commando della missione, avrai poco da fiatare, sai? Io non accetto dei subordinati indisciplinati.
  • Basta così, voi due- intervenne Brock- Vi sembra il momento questo?
  • H-ha ragione...- ammise dispiaciuto Jhonny. Natashia storse il naso, odiava quando qualcuno la zittiva. Soprattutto quando si trattava di Brock.
  • Io sono certo che tutti torneranno...- disse lui serio- Questi ragazzi hanno preso un impegno con il destino del mondo e non mi deluderanno. Invece di perdere tempo in chiacchiere, prepariamoci per il resto del piano.
  • Agli ordini capo- annuì il ragazzo. Natashia non proferì più parola, nonostante non volesse ammettere che Brock avesse ragione.
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  • A furia di fissare la cartina, la consumerai, sai?- fece una voce fastidiosa- O forse il paesaggio non è di tuo gradimento?- aggiunse con un tono sospetto.
Mist mugugnò qualcosa, ma non alzò lo sguardo, neanche per guardarlo. Stranamente c’era qualcosa in quella cartina che l’attirava così tanto, da non poter alzare gli occhi da essa. Era da quella mattina, che era immersa in tutti quei nomi, laghi, montagne, stradine, come se in mezzo a qualche nome, ci potesse trovare la fatidica “x” del tesoro dei pirati. Come se gli occhi potessero stampare la mappa nella memoria o trovare qualche codice segreto.
Questo è almeno quello che voleva far credere. Ma sia lei, che Gary, sapevano che non era la cartina il suo problema, bensì quello che avrebbero incrociato i suoi occhi, una volta ripiegata la mappa.  
  • Ehi, Ash. Ben svegliato- il nome del ragazzo, fece sussultare la ragazza, che insistentemente piantava gli occhi sulla mappa, mentre alle sue spalle sentiva Gary che parlava e l’altro che sbadigliava- Prego, fa con calma. Il mondo sta per precipitare, ma che sarà mai, possiamo aspettarti.
  • Taci Gary- fece il moro, mentre si avvicinava. Mist non fiatò- E Nick?
  • E' con il capitano- il castano alzò le spalle- Dice che meno sta fuori, meno gli viene da vomitare.
  • Oh. Quanto manca?
  • Chiedilo alla nostra navigatrice- fece Gary- E’ da ore che sta fissando la cartina.
  • Non dovremmo essere lontani dalla terra, il capitano ha detto che è questione di poco- disse lei evitando di voltarsi a guardarli- Una volta lì, dovremmo sbrigarci a raggiungere gli altri. Gli attacchi dei nostri nemici ci hanno fatto perdere solo tempo. E non abbiamo idea se siano lì ad aspettarci.
  • Sai, a proposito dei nostri nemici...inizio ad avere dei sospetti- disse Gary con tono serio- Credo che non fosse una coincidenza che ci abbiano subito rintracciato sia a noi, che ad Ash e Nick. Forse loro...
  • ...hanno manipolato i nostri mezzi di trasporto, per poterci rintracciare- terminò Misty- Sì, ci stavo pensando anch'io.
  • Questo vorrebbe dire che qualcuno di loro si trovava alla base. Era l'unico momento in cui avrebbero potuto inserire una ricetrasmittente.
  • Forse Jhonny avrà notato qualcosa...ma con tanti che lavorano alla base, non ci avrà dato importanza.
  • Quindi, se ciò fosse così...nella tua moto ci potrebbe essere qualche marchingegno nascosto.
  • Ma perché non si sono fatti vedere, se sanno dove ci troviamo?
I tre ragazzi rimasero pensierosi. L'idea che i loro nemici stessero tramando un piano a loro sconosciuto, li rendeva nervosi.
  • Ci siamo!- disse venendo da loro Nick un po' più colorito- Davanti a noi...si può già vedere Avon city.
I tre ragazzi spostarono il loro sguardo in direzione della figura all'orizzonte. Sì, mancava davvero poco e sarebbero sbarcati nel porto di Avon City.
  • ...trappola- disse Gary, continuando a fissare la città- Forse non ci hanno seguito per mare perché conoscono già la nostra destinazione.
  • Di che parli?- chiese Nick, estraneo al discorso.
  • Mh...è quello che temo anch'io- fece Mist annuendo- Anche se mi domando perché non ci abbiano seguito comunque. In mare aperto, avrebbero potuto attaccarci più facilmente. Hanno già dato dimostrazione di essere capaci di tutto. Perché fermarsi proprio ora?
  • Perché l'acqua non è il loro elemento- disse Ash, e Misty e Gary si voltarono a guardarlo- Non ricordi Mist? Loro non si sono preoccupati di controllare, quando siamo caduti nel fiume con la moto. Può darsi che mi sbagli, ma penso che per qualche motivo evitano l'acqua.
  • Ma non mi avevi raccontato che vi avevano seguito sulla nave da crociera?- chiese Gary.
  • Sì...- disse Misty pensando alle parole di Ash- Ma sulla nave non c'erano loro...Renzo era stato liberato dalla prigione, a patto di attaccare la nave su cui avremmo viaggiato.
Mist ricordò il discorso con Renzo e il nome della Pokè Control. 
Quando era stata incaricata di prelevare Ash e portarlo alla sede della Sky, i nemici gli erano stati sempre dietro, conoscevano i loro movimenti grazie ad una ricetrasmittente su Ash. Ma quando erano saliti sulla nave, non li avevano seguiti. Eppure sarebbe stato il momento migliore per catturare Ash, ma invece avevano mandato uno dei tanti criminali che avevano fatto evadere apposta per quella missione. Ma perché proprio lui, fra tanti altri? Possibile che Renzo sapesse qualcosa sulla Sky e su Ash?
No, Renzo non sapeva che Mist era lì sulla nave, non conosceva Ash, ed era ignaro del fatto di essere stato manipolato.
Loro...sapevano che era stata lei a mandarlo in prigione e che Renzo avendola davanti l'avrebbe uccisa. Ash in quel caso sarebbe rimasto senza la guardia del corpo e una volta sceso, i nemici lo avrebbero catturato senza problemi.
  • Dobbiamo evitare che ci prendano alla sprovvista- disse Misty allarmata e si fiondò sulla sua borsa- Non pensavo che ci sarebbero serviti per davvero...- estrasse degli indumenti e li porse a Ash e Gary. I due guardarono Misty, poi gli abiti e poi si guardarono tra di loro.
  • ...noi?!- dissero i due in sincronia, decisamente perplessi e contrari.     
CONTINUA...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ahahahahahahaha, fantasticoo. Ma davvero pensi di finirla in due cap?? bhe, speriamooo! Non vedo l'oraa. Ma comunque, per festività quali intendi? A quando è programmata la prox pubblicazione? :) <3 Vabbè vabbè, basta domande. sei stata bravissima in questi giorni, ora io e Ser ti lasciamo riposare un pò. (ma solo un pochino, ehehe) attendiamo con ansia il seguito Yachan. TVTTTB Riri <3

Anonimo ha detto...

Che dire? Concordo con Riri! ^^
Bellissimo anche questo capitolo. Ma che lo dico a fare, ormai? Tu sei troppo brava!
Noi adesso ti lasciamo in pace... un mesetto... o due... ma poi ritorneremo alla carica!! Yeah! XD
Buon Capodanno!! Non farti male con i fuochi, eh! (non sia mai ti fai male la mano e non puoi scrivere... n.d.io) (eh, ma porti seccia! n.d.Gary) (tu dici? Forse un pò XD n.d.io)
Ciao ciao!
Ser

Anonimo ha detto...

eeh no è! che male e male! al massimo poi scrive cn i piedi. :D ahahaha bhe comunque ormai il mesetto è passato yachaaaaan <3 <3 mi raccomando, contiamo su di teee!!! O bbi o vortice, o anche light and shadow, ti pregooo, manina magica, scrivi per noiii <3 <3 bacio a tutte da Riri