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30 maggio 2012

Fic: Change 7

Allora, un complimenti a Riri per come sta proseguendo la storia e per rispettare le scadenze (mi inchino di fronte a chi riesce in questa ardua impresa). Quindi la storia proseguirà rispettando la pubblicazione settimanale.
E senza più ulteriori indugi, vi lascio alla storia ^-^
Autrice: Riri

CHANGE

Capitolo 7

    • Ti sei cambiato da solo?! –
La sera della festa al Palazzo Master era giunta. Era una nottata serena, senza una nuvola e con la luna piena, che rischiarava l'ambiente quasi più dei lampioni.
Ash era già nel suo abito giallo, lo stesso che Misty gli aveva infilato per l'appuntamento con Giorgio, e si era messo ad attenderla alla sedia della reception.
    • Sì. Sai, ho un'età ormai, che riesco anche a farlo da solo... –
Misty, imbacuccata in uno smoking, probabilmente fregato dall'armadio di Gary, lo stava fissando scioccata, divenendo sempre più rossa. E questo non era un buon segno.
    • Avevamo detto che mi avresti aspettato! – urlò, ormai paonazza.
    • Sì, ma siccome ci mettevi un secolo ad arrivare, ormai non c'era più tempo. Mi dovresti ringraziare, almeno non arriveremo in ritardo. –
    • Tu... schifoso guardone che non sei altro... –
    • Ah, già... – disse scendendo dalla sedia – A proposito di questo: come avevo detto, non c'era nulla che non avessi già visto. –
    • Ah sì eh...??? –
Gli si avvicinò a passo pesante, quasi volesse far tremare la terra sotto ai piedi. Lo afferrò per una spalla e lo voltò con modo piuttosto sgarbato. Gli afferrò il fiocco della cinta e lo mise a posto, lisciando tutte le pieghe e le imperfezioni che riusciva a vedere. Quando ebbe finito, gli diede uno schiaffo alla coda di capelli a lato della testa, fissata con la solita molletta con il girasole.
    • E questa? Non dirmi che te la sei fatta tu. –
    • No, è stata Daisy, ok? Ora, possiamo andare o vuoi arrivare tardi a tutti i costi?? –
Brock, che si era avvicinato piano ai due, quasi avendo paura di essere investito da quel tornado di parole che si stava scatenando, alzò timidamente la mano, come uno studente che attende il suo turno per prendere la parola.
Quando finalmente i due ragazzi si accorsero di lui, ammutolirono.
    • Ehm... volevo dirvi... che è arrivato l'autista che vi porterà fino al Palazzo. –
    • Ah, bene... – disse Misty, che piano piano stava riprendendo un colorito più naturale. Ash pensò che non gli aveva tirato uno schiaffone per evitare di fargli gonfiare la faccia prima del ricevimento.
    • Brock... – Ash attirò l'attenzione su di sé – Senti, stattene qui, ben nascosto. Anche se succederà qualcosa di strano, anche se lo verrai a sapere in qualche modo, mai e poi mai devi intervenire, ok? –
    • Sì, Ash, ne abbiamo già parlato e ho capito. Se Jay mi vedesse si insospettirebbe. –
    • E ti farebbe del male. –
    • Chiaro. –
Daisy e le altre due sorelle arrivarono in quel momento alle spalle di Misty. La prima le posò una mano sulla spalla.
    • Va bene, sorellina. Mi raccomando, fai la brava e non far sfigurare la nostra famiglia. –
    • Veramente questo dovreste dirlo ad Ash, non a me. È lui vostra sorella adesso. –
    • Mie adorateee!!! Angeli del crepuscolo, mie muse! – Brock si lanciò verso le tre sorelle, che però lo schivarono con noncuranza, come se fosse la cosa più naturale del mondo, facendolo schiantare a terra.
    • Vi affidiamo Brock. – disse loro Ash, arretrando verso l'uscita assieme a Misty.
    • Non ti preoccupare amico! – urlò in risposta Brock, rialzandosi in piedi – Io sarò in ottima compagnia... – aggiunse con tono sognante.
Per qualche motivo vedere quella scena lo tranquillizzò. Uscì in strada con Misty, dove una utilitaria nera lucida come un diamante li stava attendendo.
Quando partirono, si misero ben comodi sui sedili posteriori, ognuno a guardare fuori dal proprio finestrino. Li attendeva un viaggio di un'ora, come minimo. Forse anche un pochino di più. Dopotutto la collina Indigo non era esattamente dietro l'angolo.
Ash era tanto immerso nei suoi pensieri, che non si accorse di Misty, che lo stava osservando, con sempre maggiore attenzione.
    • Tutto bene? – gli chiese poi, facendolo tornare bruscamente alla realtà.
    • Certo, perché? – sorrise Ash.
    • Perché menti? Lo sai che con me non ci riesci. –
Il sorriso gli si paralizzò sulla faccia, diventando quasi un ghigno sbilenco. Poi finalmente si decise ad abbandonarlo, indossando la sua vera faccia.
    • Sono un po' in ansia. L'idea di rivedere Jay... – rabbrividì e la sua mano scattò istintivamente a lato del collo, verso la schiena, nel punto in cui avrebbe dovuto avere la cicatrice, che però in quel momento aveva Misty sul suo corpo.
    • Ash... – gli afferrò una mano tra le sue e la strinse forte. Ash aveva gli occhi lucidi e le pupille si stringevano e dilatavano incessantemente, segno che davvero era preoccupato.
    • Senti, devi stare tranquillo. Non ci succederà niente. A nessuno. Sappiamo del suo arrivo, quindi siamo avvantaggiati, no? –
    • É questo che mi spaventa, Misty: il fatto che tu la prenda alla leggera. –
    • Ehi, ma non è più una cosa da Ash prendere alla leggera le cose? Vuoi vedere che allora oltre al corpo adesso inizio ad assimilare il tuo modo di essere? – scherzò, giocando con la sua mano, che Ash teneva a peso morto, lanciandola in alto e riprendendola al volo, producendo tanti sciaf sciaf.
    • Ne dubito fortemente... – sorrise Ash, lasciando che la sua mano spiccasse nuovamente il volo.
    • Bhe, almeno sono riuscita a strapparti un sorriso. Calmo, ok? –
Ash annuì, volgendo poi lo sguardo fuori dal finestrino. Sì, sarebbe andato tutto bene.

Il Palazzo era posto sulla sommità della collina e riversava luce da ogni finestra o porta, rendendolo visibile anche a grande distanza. Da oltre la soglia proveniva della gran musica, e tanto vociare. Erano gli ultimi? Bhe, poco male... forse nessuno si sarebbe accorto di loro, men che meno Jay.
Due guardie in giacca e auricolare aprirono loro il grosso portone di legno costosissimo, rivelando loro un lungo corridoio tempestato di quadri e statue. Perfino il pavimento era ornato da una moquette che trasudava di soldi. Faceva male perfino camminarci sopra.
Una delle guardie li accompagnò su per le scale, fino ad una porta laccata d'oro, che aprì con un fluido gesto delle braccia... facendo apparire davanti ai loro occhi il salone più grosso che avessero mai visto in tutta la loro vita.
Un mare di gente, tutti in vesti formali, chiacchierava amabilmente, oppure sostava ai tavoli del banchetto.
Mai, in tutta la sua vita, Ash si era sentito tanto fuori posto. Si voltò verso Misty, ma a giudicare dal suo sguardo eccitato doveva pensare l'esatto opposto.
    • Non ci posso credere! Quello è davvero Antony Willis, il famoso allenatore girovago... e quella è Frida, la Maestra di Pokèmon di ghiaccio! –
    • Misty... – ma la ragazza aveva l'aria già sognante, lontana da lui.
    • Sto una favola... – cantilenò, arrossendo lievemente quando l'uomo e la donna le passarono vicino.
    • Misty, senti... –
    • Vieni! –
Lo afferrò per un braccio, trascinandolo fino al tavolo del buffet, dove riuscì ad attaccare bottone con un uomo che Ash aveva già visto da qualche parte. Gli sembrava di ricordare che fosse un ricercatore, o qualcosa di simile, ma non ci andò più di tanto sopra. La sua attenzione era rivolta altrove.
Si guardò attorno, alla ricerca di una chioma argentata, ma non trovò nulla. Stranamente la cosa non lo tranquillizzò affatto. Perché sapeva che c'era!
    • Ash! Sei venuto! – Lance stava aggirando il tavolo, dirigendosi verso di loro e tese una mano a Misty, ovviamente convinto che fosse Ash.
    • Ciao Lance... – sorrise lei. Al contrario del moro, lei non aveva tanta confidenza con lui e non sapeva bene come comportarsi.
    • Ehi, ma che hai fatto ai capelli? E gli occhi... –
    • Colpa di un pokémon spettro. Si divertono a giocare con le persone e noi ne siamo il chiaro esempio. – rise, più con fare isterico che altro. Ma Lance sorrise, convinto.
    • Non sapevo potessero cambiare i colori delle persone. – poi spostò lo sguardo su Ash – E tu... aspetta... sei Misty, vero? Sì, mi sembrava di averti già visto! Però anche tu sei diversa. –
    • Stesso incidente. –
    • Capisco... – rise il ragazzo, salutando di sfuggita un altro ospite.
    • Senti... se posso farti una domanda... – disse Ash, attirando nuovamente la sua attenzione – Tra gli ospiti c'è per caso una donna con capelli argentati... e gli occhi grigi? –
    • Uhm no, non mi sembra proprio. Perché? –
    • Oh, niente. Pura curiosità. – sorrise Ash, allontanandosi con la scusa di prendere un bicchiere di champagne dal cameriere che passava in quel momento con il vassoio.
Eppure doveva esserci. Azelf non poteva essersi sbagliato. D'improvviso venne urtato alle spalle e quasi tutto il contenuto del bicchiere di vetro non si riverso per terra. Si voltò, per vedere chi fosse stato tanto scortese da non chiedere neppure scusa. Era stata una donna, dentro un bellissimo vestito argentato tutto luccicante. I capelli castani le ricadevano lungo la schiena, fino al sedere e ora gli occhi grigi, freddi come il ghiaccio, lo stavano fissando con un misto di fastidio e rabbia.
    • Fuori dai piedi. – sibilò, superandolo e allontanandosi. Ash era esterrefatto: come poteva una persona essere tanto maleducata?! Decise di lasciar perdere e tornò a guardarsi attorno. Misty stava ancora parlando con Lance e pareva che ormai le si fosse sciolta la lingua. Bhe, almeno si sarebbe calata di più nel ruolo di “Ash”.
D'un tratto successe qualcosa. Forse un riflesso, ma comunque l'attenzione di Ash fu attirata fuori dalla portafinestra, sull'immensa terrazza che si affacciava sul lago di Indigo.
Corse verso quel punto, uscendo all'aria fredda della notte. Setacciò il cielo, alla ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa potesse confermargli la presenza della nave di Jay.
Boooom. Un'esplosione risuonò sopra la sua testa. Veniva dal tetto. Le luci di tutta la casa si erano spente di botto e le grida delle persone prese dal panico risuonavano in ogni dove.
Ash trattenne il respiro dallo spavento, rialzando nuovamente lo sguardo e allora la vide: una enorme nave metallica con turbine prese forma nel cielo. Era più grossa di quanto ricordasse.
Una donna spuntò dalla portafinestra e camminò tranquillamente verso il centro della terrazza. Alzò una mano e dalla nave vennero lanciate delle funi, da cui si calarono gli scagnozzi di Jay, inconfondibili per la loro divisa. Ma era tutta gente che Ash non aveva mai visto. Evidentemente tutti quelli che conosceva erano morti nell'esplosione sottomarina avvenuta a Sinnoh.
La donna si portò una mano all'attaccatura dei capelli e si tolse la parrucca, lanciandola per terra e rivelando corti e folti capelli argentati, che rilucevano alla luce della luna.
A quella vista il cuore di Ash tremò, ma l'istinto ebbe la meglio perfino sul timore.
    • Ferma! – urlò e la donna parve notare la sua presenza solo in quel momento.
    • E tu chi sei, ragazzina? –
    • Tu chi sei? Come osi assaltare in questo modo il Palazzo Master?!–
    • Non credo che la cosa ti riguardi. – uno dei suoi uomini le porse una valigetta aperta, da cui Jay estrasse un bracciale d'acciaio che Ash ben conosceva. Lo indossò, puntandolo immediatamente verso di lui. Un raggio dorato partì nella sua direzione, ma il ragazzo era pronto. Lo schivò con un balzo laterale, facendolo finire contro il parapetto.
    • Te lo dirò ancora una volta: vattene! –
    • E chi sei tu per darmi ordini, mocciosa?! – sparò ancora, questa volta a raffica.
Ash dovette far ricorso a tutta la sua agilità e ai suoi riflessi, riuscendone a schivarne un paio con un'improvvisata capriola all'indietro. Basta. L'unico modo era portarle via quel dannato arnese o quanto meno romperglielo. Corse verso di lei, prendendola larga, per riuscire a schivare con più facilità i raggi che gli venivano lanciati contro.
Quando finalmente la raggiunse, non riuscì a fare molto, perché la donna lo afferrò per i capelli con una mano, quasi alzandolo da terra.
    • Tu... il tuo sguardo mi ricorda qualcuno. – mormorò lei, osservandolo meglio dritto negli occhi.
    • Allora avrai già visto persone incavolate! – urlò Ash in risposta, piazzandole un forte calcio alla mandibola, liberandosi dalla sua presa. Jay si pulì l'angolo della bocca, da cui un rivoletto di sangue le sporcava la pelle.
    • Qual'è il tuo nome? – continuò imperterrita.
    • Non credo ti riguardi. – disse lui, riprendendo il precedente tono di lei.
    • Sei uguale. Uguale a lui. Hai perfino la stessa faccia tosta. – mormorò la donna, quasi rivolta più a se stessa che a lui.
    • E questo... questo mi fa ancora di più questo. – gli puntò il bracciale armato alla fronte e stavolta Ash era davvero troppo vicino per anche solo sperare di cavarsela.
Sdeng. Un vassoio colpì come un disco il braccio di Jay, facendo frantumare il colpo contro al pavimento della terrazza.
    • Allontanati da lei! –
Misty, affiancata da Lance, fissava con odio Jay. Era ancora ferma nella posizione di lancio. Doveva essere stata lei a deviare il colpo.
    • Altri mocciosi? – ringhiò la donna, poi però notò i lineamenti di Misty e la sua espressione mutò completamente. – Tu... sei tu, maledetto! Ketchum! –
    • Io mi chiamo Satoshi. E non so chi tu sia, ma se non ti allontani subito da quella ragazza... giuro che te la faccio pagare cara. –
Lance guardò confuso il presunto Ash, ma solo per un istante, perché tornò ad osservare la loro avversaria.
Approfittando del momento di confusione della donna, Ash afferrò il suo braccio con tutta la forza che aveva. Subito lei si divincolò, ma Ash riuscì comunque a torcerglielo dietro la schiena, così da impedirle di colpire altri con quel bracciale malefico. Ma sarebbe stato meglio romperlo....
Torse ancor di più il braccio, facendola sbilanciare e passò veloce una gamba a spazzata sotto di lei, falciandole le gambe e facendola rovinare a terra con un grido sorpreso. Prima che potesse anche solo muoversi, il ragazzo gli salì sopra a cavalcioni, ancorandola a terra e picchiò un forte pugno sopra l'arma, che si ammaccò, lanciando scintille da tutte le parti.
    • No! – urlò la donna. Lo scalciò via con violenza, facendogli battere la testa sul pavimento. Per un attimo la vista venne meno ad Ash, ma riuscì comunque a notare il bracciale puntato verso di lui. Quando però sparò, il colpo riverberò all'interno di esso, impossibilitato ad uscire e fece esplodere l'arnese. Jay strillò dal dolore, arretrando e reggendosi il braccio.
    • Dannata mocciosa.... – ringhiò dalla rabbia. Nessuno dei suoi uomini era intervenuto. Ognuno di loro era rimasto a osservare lo scontro fra i due. O, per loro, fra le due.
Ash si rimise in piedi, raddrizzando la schiena e mostrando a Jay di non avere paura di lei.
Poi, inaspettatamente, Jay sorrise.
    • A quanto pare questa volta mi è andata male. Non avevo tenuto conto della presenza di persone come te. – quindi si rivolse ai suoi uomini – Ritiriamoci! –
    • Ferma, dove credi... – urlò Misty, ma Lance la fermò.
    • Lasciali andare... –
Quando la donna, issata da una fune, era quasi arrivata alla nave, si voltò verso Ash. Lo sguardo che gli lanciò parlava chiaro: a presto.
Evidentemente non vedeva l'ora di farlo fuori con le sue stesse mani, la prossima volta che si sarebbero visti.
Calò il silenzio. La nave era nuovamente sparita. Le luci tornarono dentro la casa e il vociare degli invitati si attenuò un poco.
Ash si mise una mano sulla nuca. La botta che aveva preso l'aveva intontito e mai, neppure per un istante da quando si era rialzato, tutt'intorno aveva smesso di girare. Barcollò, rischiando di perdere l'equilibrio, ma si sentì afferrare per le spalle.
    • Ehi, ti senti bene? Sei ferito? – gli sussurrò all'orecchio Misty, per non farsi sentire da Lance.
    • No... tutto a posto... –
Rivolsero entrambi senza accorgersene lo sguardo al cielo. Entrambi sapevano che era iniziata. Ormai non si tornava più indietro. Una nuova guerra era iniziata.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

J E' CATTIVAAAAAAAA!
Gary: Ma va!? Capitan Ovvio!
Ser: No, dico, è DAVVERO cattiva! Quel tipo maligno e subdolo che piace a me ^^
Questo capitolo è bellissimo, Riri, contiene comicità e azione, avrei voluto che fosse più lungo ç_____ç
Allora, la scena iniziale è troppo bella XD Immagino che Misty abbia perso tempo a mettersi lo smoking, in fondo è sempre una ragazza e perde il tempo davanti allo specchio... e Ash non poteva aspettare, ovviamente! Spero solo che Misty avesse già addosso il reggiseno o DAVVERO sarebbe morto XDDDD (comunque io mi chiedo sempre come fanno ad andare in bagno XD So che mi hai già risposto a questa cosa, però di tanto in tanto ci faccio un pensierino e schiatto a ridere XDDDD)
Brock = Maniaco donnaiolo. E' proprio lui, perfetto!!!! XD Anche se in effetti non l'ho quasi mai visto fare il filo alle sorelle di Misty O.O Che strano!
E la lotta contro J!!!!! O.O Ho tenuto il fiato sospeso per tutto il tempo, per poco non li scopriva!!!!
Allora, secondo me adesso J rapisce Ash/Misty e chiede a Misty/Ash di venirla a salvare, lei/lui va a consegnarsi nei panni di Ash e J però non rispetta i patti perché ce l'ha anche con lui/lei (è difficile da spiegare XD) e vuole uccidere entrambi!!!
Comunque mi anticipi qualcosa come sempre??? *_____*
Bravissima, Riri, proprio brava! Aspetto con ansia il prossimo capitolo!
Un bacione!
Ser <3

Anonimo ha detto...

AHAHAHAHAHAHAHA i tuoi commenti sono sempre fantastici da leggere! Comunque... tanto che c'ero mi sono riletta anche io questo cap e... ho trovato dei pezzi che ASSOLUTAMENTE non mi ricordavo di aver scritto! O.O vaabbè, a parte questo... bhe, sì... sottinteso che Misty avesse già su il reggiseno e... per andare in bagno.. bhe, non guardano,ok? XD Brock. Brock è un maniaco e penso che questo sia stato chiaro fin dagli antipodi del cartone, ahhaha però non fa quasi mai il filo alle Sorelle primo perché si vedono si e no due volte in tutte le saghe e poi però le poche volte, se vai a rivederle bene, noterai che ci prova parecchio, mi sembra di ricordare soprattutto nell'episodio dello spettacolo di Misty sirena.
Jay... bhe, Jay mi doveva venire cattiva... e penso di esserci riuscita ^_^ per quanto riguarda le tue anticipazioni... NON TI DICO NIENTE! muahahah XDDDD (sì, lo so che mi odi in questo momento... -.-)
Nel prossimo capitolo.... uhm... sai che non mi ricordo? aspetta.................. ok, sono andata a rileggerlo velocemente. Quiindii uhm... possiamo dire che il prossimo sarà un capitolo di "stacco". Nel senso che sarà dedicato, diciamola così, ad una giornata tranquilla, senza (o quasi ^____^ ) preoccupazioni. Non voglio però dire nient'altro, perché sarà un capitolo che devi leggere così, senza sapere niente o temo non susciterebbe le stesse reazioni. U.U Per cui... penso proprio che ci sentiremo la prossima settimana! XD Al prossimo cap!
Riri

Yachan ha detto...

A questa voglio commentare anch'io XD E sinceramente mi ero aspettata un'altra scena, quando lui ha detto di essersi cambiato da solo. Quando lei si è avvicinato ad Ash, pensavo che come minimo lo avrebbe scaraventato a mo' di wrestling XDD
Ricordo di una fic vecchissima in lingua straniera, dove a Misty e a Ash capitava di scambiarsi i corpi. E quando dovevano fare il bagno...be', ognuno bendato e l'altro che lo lavava XD Che imbarazzante! Senza contare che in quella fic sia Ash che Misty si erano guardati i loro (o non loro) corpi nudi °///°
Ritornando alla fic, Brock mi pareva che facesse il filo anche alle sorelle di Misty, non ricordo in che episodio.
Povero Lance, mi è sembrato un po' confuso XD
Ok, non dico altro, perchè ho paura di dire qualcosa che può uscire come spoiler. Brava e alla prossima fic ^^

Anonimo ha detto...

Ahahahahaha è vero tu sai già come va avanti la storia! Comunque sì... Lance non ci capisce più un corno in quel punto.. U_U però lascia correre... e se lascia correre è solo perché non avevo voglia di star lì a scrivere un'altra discussione... ehehehe sorry... ^___^'
Comunque.... CHE BELLO TROVARE UN TUO COMMENTO YACHAAAN!!! XD
Davvero esisteva già una fic del genere? O.O allora non sono solo io ad avere questa mente perversa! ahaha certo, io dal punto di vista che hai descritto mi sono trattenuta parecchio perché sennò non sarebbero più Ash e Misty... ma ce ne sarebbero di scene imbarazzanti che mi frullano per la testa... ihihihih ^_______^
Yachan cara... neppure tu hai gli ultimi cap (che tra l'altro devo ancora scrivere... però ce li ho tutti in testa )e cercherò di scriverli bene in modo da creare situazioni inattese e imprevedibili. Non so se ce la farò, ma spero di sì. Con questo passo e chiudo. Grazie ancora di tutto, un abbraccione!
Riri