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6 giugno 2012

Fic: Change 8


Autore: RIRI

CHANGE


Capitolo 8

Dalla notte del ricevimento erano passate solo poche ore, eppure la notizia di un assalto al Palazzo Master era già su tutti i telegiornali.
    • Non si sa come o chi abbia avviato l'attacco al Palazzo del Master e ancora non siamo riusciti ad ottenere una dichiarazione dal Maestro Domadraghi Lance.... – la tv si spense all'improvviso.
Ash, seduto sul divano del salotto alla Palestra di Cerulean, si voltò per vedere chi fosse stato. Misty aveva ancora il telecomando alzato, nell'atto di spegnere la televisione.
    • Ormai ne hai ascoltati cinque o sei di quei notiziari. Non ne hai ancora abbastanza? – disse, appoggiando l'oggetto sul tavolino.
    • Spero sempre che dicano qualcosa. Che abbiano scoperto dove si trova Jay... –
    • Ash, è ancora troppo presto... devi essere paziente. –
Gli porse una borsa del ghiaccio, che il ragazzo afferrò, poggiandosela sulla nuca. Il bernoccolo che gli era venuto faceva un male esagerato.
Brock entrò nella stanza. Stava parlando al cellulare e, a quanto pareva, dall'altro lato doveva esserci suo padre. Gli stava raccomandando di chiudere la palestra e di non mostrare per nessun motivo pokémon potenti.
Era giusto... in qualche modo bisognava pur preservare la propria sicurezza. Quando riattaccò, finalmente si rivolse ai ragazzi.
    • Quindi è vero. Non è tanto morta come pensavamo. – disse mesto, incrociando le braccia.
    • Già... e tornerà presto, ne sono sicuro... – rispose Ash, sempre tenendosi il ghiaccio sulla testa.
    • Tu piuttosto, vedi di non cercare a tutti costi di farti del male. Con Jay non si scherza, lo sai. È pericolosa. Sei stato molto fortunato a cavartela con un solo bernoccolo. – lo rimproverò l'amico.
    • Pensi che non lo sappia? So bene di cosa è capace, dopotutto ha solo cercato di uccidermi milioni di volte.... –
    • C'è poco da scherzare, Ash. – intervenne Misty, innervosita dal suo tono ironico – L'ho vista solo per pochi minuti, ma mi è bastato per capire che quella donna è pazza. –
    • Davvero? – commentò sarcastico il ragazzo, posando lo sguardo altrove.
    • Senti Ash... già il fatto che tu sappia atterrare una persona con tanta facilità mi ha sorpreso non poco... –
    • Sai, viaggiando si imparano tante cose, oltre a fare il bravo allenatore. –
    • L'hai fatta innervosire, Ash. – intervenne Brock – E ora ti vede come una nuova minaccia. –
    • Lo so bene. –
Misty lo guardò sconcertata dal suo tono sicuro e privo di emozioni, poi finalmente una luce si accese nella sua testa.
    • L'hai fatto apposta! – urlò, fuori di sé dallo stupore – Hai attirato volontariamente l'attenzione su di te... per evitare che la mia somiglianza con te facesse di me il suo obiettivo principale! –
    • Bhe... non è proprio andata così ma... sì, immagino si possa dire anche in questo modo. –
    • Ash... tu... tu... – Misty era tanto fuori di sé dalla rabbia che neppure riusciva a trovare le parole per esprimerla.
    • In questo modo ho portato le cose come dovrebbero essere. Ero in ansia per lo scambio di corpo, ma ora credo proprio che le cose si siano stabilizzate. Jay guarderà solo me la prossima volta che la vedremo. –
    • Non ho ancora capito se hai gusto nel rischiare la vita o cosa. – commentò sarcastica Misty, quasi mettendogli le mani al collo.
Ash tolse il ghiaccio dalla nuca e lo lanciò sul tavolino. Si alzò, andando verso il corridoio.
    • Hai proprio ragione. – rispose, rimanendo di spalle – Sono proprio un masochista. –

Per tutto il giorno non seguirono altre notizie se non quelle che già giravano dal mattino. Nient'altro che pettegolezzi, voci di strada. Intervistavano perfino persone che neppure c'erano state al ricevimento.
Il pomeriggio del giorno dopo, ancora niente. Ash ormai aveva perso ogni speranza nelle forse dell'ordine. Sapeva che Jay non si sarebbe più fatta vedere finché le acque non si fossero calmate.
Si guardò le mani. Ormai cominciava a, non abituarsi di certo, ma a prendere un po' più di confidenza con quel corpo non suo. Per esempio, la mattina, appena sveglio, non aveva più il consueto shock nel vedersi.
Mosse le gambe nell'acqua della piscina. Era seduto sul bordo e i pokémon di Misty nuotavano giocherellando gioiosi tra di loro. Sentì qualcosa strusciarsi contro il suo fianco e quando si voltò vide Pikachu acciambellarsi contro la sua coscia. Sorrise, intenerito e si mise ad accarezzargli piano la testolina.
Tutto sommato... le cose erano rimaste le stesse di sempre.
    • Devi uscire un po'. –
Quella voce lo fece sobbalzare e quasi cadde in acqua. Misty gli era arrivata alle spalle senza che lui se ne accorgesse. E da quanto era lì?!
    • Sei matta?! Vuoi farmi venire un infarto??? –
    • I tuoi soliti modi! Se tu che sembri sempre in trance in questi giorni! –
Ash parve sul punto di rispondere qualcosa, ma all'ultimo ci ripensò, abbassando lo sguardo e tornando a rivolgere la sua attenzione alle increspature dell'acqua.
    • Sì, scusa... – mormorò. Misty gli si sedette affianco, lanciando le ciabatte e immergendo le gambe.
    • Ash... sei troppo carico. È da quando Azelf ti ha mandato quella visione che non stacchi con la testa. In questi giorni... non sei più tu. – gli spiegò, cercando di non risultare offensiva o polemica. Non voleva scatenare una nuova lite. Proprio non serviva in quel momento.
    • Già... immagino tu abbia ragione. – mormorò, sempre mestamente.
    • Ma tu non mi pari convinto. Forza allora. Alzati. –
    • Perché? –
    • Perché usciamo. C'è una fiera a Cerulean e non vedo perché non dovremmo andarci anche noi. Tanto la palestra è chiusa, come tutte le altre. –
Ash guardò la sua amica, che si era rimessa in piedi e ora gli porgeva la mano. Sorrise, grato per quella dimostrazione di affetto, e gliela afferrò.

La fiera non era altro che un insieme di bancarelle di dolci e oggetti legati all'elemento acqua. Tra ciondoli a goccia, acquemagiche e altro c'era l'imbarazzo della scelta. Misty vide finalmente riemergere l'Ash che conosceva. Si guardava attorno, estasiato da quella semplicità e le indicava ogni banco di alimentari che vedeva.
Ad un tratto corse in avanti e lo vide dirigersi verso un carrello che vendeva zucchero filato. Pikachu gli saltò sulla schiena e vide Ash sorridere.
Misty era davvero felice. Per lui... e anche per sé. Anche se aveva un aspetto diverso, quello era sempre Ash. I suoi occhi non potevano mentire, così come i suoi modi di fare. Era pur sempre rimasto il ragazzo sorridente e buono di sempre, nonostante tutto.
Anche se non glielo aveva detto, quella storia di Jay l'aveva messa in allarme non poco. Soprattutto quando lo aveva visto scontrarsi con la donna, quando gli era stato puntato quella strana arma addosso... avrebbe voluto morire. Non ricordava di aver mai provato una paura simile in tutta la sua vita. Poi era andato tutto bene, per fortuna, però... l'angoscia era ancora lì.
E tutto quello l'aveva fatta pensare parecchio. Sapeva già di volere ad Ash un bene immenso, ma dopo la paura presa, l'impulso di gettarsi fra lui e la donna, il timore di perderlo per sempre... era come se in lei si fosse rotto qualcosa. O meglio, fosse scattato.
Anche quando viaggiavano insieme, quella sensazione di felicità quando era con lui, il desiderio di avere sempre una sua opinione, su ogni cosa, perfino sulla pettinatura del giorno o su come si vestiva, era sempre presente, ma l'aveva attribuita a una sorta di forte amicizia. Perfino la gelosia, che ancora si rifiutava di ammettere, aveva preferito attribuirlo a quello.
Eppure adesso... perché pareva tutto così diverso? Era forse perché, da quando lo conosceva, per la prima volta aveva visto un Ash più maturo, colpito da fatti più grossi di lui? Perché l'aveva visto debole, fragile? Non lo sapeva, fatto stava che in lei sentiva crescere sempre di più il desiderio di stringerlo in un forte abbraccio e di non lasciarlo mai più andare.
    • Misty... – Ash l'aveva raggiunta e le porgeva uno stecco di zucchero filato blu come l'acqua. Lo accettò, ringraziandolo.
Dopo un po' a girovagare per i vari banchi, Ash sostò dubbioso davanti ad una bancarella. Quando Misty se ne accorse, però, l'aveva già abbandonata. Stava ravanando con la mano nella tasca del gilè che si era messo. Aveva comprato qualcosa?
Non fece nemmeno in tempo a vedere che cosa vendevano, che Ash la prese, trascinandola altrove.
    • Ash, aspetta. Non possiamo venire ad una fiera di Cerulean senza però fare quello! – con l'indice indicò la piscina comunale a cielo aperto, dove in occasione della fiera erano stati eretti svariati tipi di scivoli d'acqua.
    • Ma non abbiamo il costume... –
    • Non è vero, ce li ho io. Era tutto previsto, mio caro. – stavolta fu lei a trascinarlo.
Entrarono e, quando venne il momento di cambiarsi, Misty trascinò Ash nel bagno degli uomini. Lo bendò e, ovviamente, lo cambiò lei.
    • Passi per l'intimo, ma sognati di vedermi nuda! –
    • Non credere che sia un mio interesse... – mugugnò lui, infastidito dall'atteggiamento accusatorio della ragazza.
    • E comunque... non pensi che per me l'imbarazzo sia uguale? –
    • Oh, non devi temere. Io tengo sempre gli occhi chiusi. –
    • Sarà... –
    • Non credere che sia un mio interesse... – ripeté, cantilenando ogni parola.
Quando finalmente riuscirono a cambiarsi, uscirono dal bagno, intercettando un signore che squadrò confuso Ash, per poi andare avanti per la sua strada scuotendo la testa e mugugnando qualcosa. Probabilmente riferito a quella “nuova strana gioventù del giorno d'oggi”.
    • Misty... –
    • Che c'è? –
    • Mi spieghi una cosa? – Ash si stava tirando continuamente su il pezzo sopra del costume – Ma è normale che questo continui a cadere? –
    • Ehm... no... – Misty arrossì fino alla punta dei capelli, già rossi di loro. Gli prese il laccio che girava attorno al collo del ragazzo, che serviva a reggere il costume, e lo strinse meglio.
    • Ora? –
    • Ora è a posto. – sorrise lui, poi si voltò verso uno degli scivoli.
    • Perché non andiamo a fare quello? Sembra divertente! – le indicò uno di quelli con i piccoli gommoni per scendere.
Lo raggiunsero, salendo di corsa le scale e rispettando la fila che si era creata. Quando venne il loro turno, Misty arraffò dall'apposito supporto un gommone da due persone. Lo posizionò e fece salire Ash di dietro, sedendosi lei davanti. Aveva tutta l'intenzione di vivere in prima persona il brivido di quella discesa! Il bagnino li spinse e così cominciarono a scivolare giù, sempre più veloci. Entrarono in uno dei tubi e qui il gommone minacciò di ribaltarsi ad ogni curva. Ash urlò, ridendo insieme a lei. Era aggrappato con tutte le sue forze al torace di Misty e ad ogni sbalzo quasi non le conficcava le unghie nella carne per reggersi meglio.
Poi ci fu una curva secca, che fece quasi ribaltare la ciambella. Ash gridò dallo stupore, scivolando in avanti e finendo con la schiena sulle ginocchia di Misty. La ragazza lo guardò stupita, più che altro da come avesse fatto a finire in quella posizione. Il ragazzo era diventato rosso come un pomodoro e cercava in ogni modo di rimettersi al suo posto. All'ennesima curva, però, rischiò di cadere davvero e Misty istintivamente lo circondò con le braccia, tirandolo a sedere sulle proprie ginocchia e stringendolo forte. Non si rese conto che quell'azione aveva del tutto spiazzato il povero ragazzo.
Una luce.... e finalmente il tunnel finì. Uscirono a razzo, atterrando e ribaltandosi nella piscina sotto. Quando emersero, Misty rideva gioiosa come non mai.
    • Lo rifacciamo? – chiese entusiasta, ma Ash teneva fuori dall'acqua solo gli occhi. Per il resto era completamente sommerso. Aveva la stessa colorazione dei peperoncini maturi.

Il giorno fece in fretta a passare, tra divertimenti e altro. Quando fu ora di uscire, il sole era ormai calato e i lampioni avevano iniziato già da un po' a fare il loro dovere.
Seppure fosse tardi, la fiera era ancora viva e musiche suonate dal vivo risuonavano dalla piazza.
Ash sentì sfiorare la propria mano. Quando guardò, facendo finta di niente, vide la mano di Misty oscillare ad ogni passo, sempre più vicina alla sua. Deglutì, insicuro sul da farsi. Dopo qualche titubanza, gliela afferrò e con stupore sentì lei stringere la sua. Non era la prima volta che si tenevano per mano, però... quella volta era diverso. Lo sentiva, in qualche modo. E si sentiva felicissimo.
Ovviamente non durò molto la cosa, perché ben presto la quiete serale venne disturbata da una forte esplosione. Immediatamente il pensiero di Ash andò a Jay e, mollando la mano di Misty, corse a vedere cosa fosse successo. Ma, invece che trovarvi la pericolosa cacciatrice, trovò un ragazzo, una ragazza e un Meowth parlante.
    • Ci mancavano solo loro... – mugugnò sarcastico. Stavano recitando come sempre il loro motto, quando Misty lo raggiunse. Lo guardò.
    • Ti prego, posso farlo io? È da una vita che sogno di farlo. –
Intuendo a cosa si riferisse, annuì, facendole cenno di procedere. La ragazza alzò il braccio, quasi mettendosi in posa, di profilo, con le gambe divaricate.
    • Pikachu! Superfulmine!!! – immediatamente il piccolo roditore ubbidì, fulminando i tre poveracci, che in una seconda esplosione ripartirono alla velocità della luce. Ancor prima di fare qualcosa, stavolta.
    • Però! Rapida e indolore... – commentò Ash, seguendo con lo sguardo la scia lasciata dal trio.
Tuttavia, quando abbassò lo sguardo, Misty notò che tutti gli sguardi erano puntati su di loro.
    • Ma quello è... –
Al suono di quella voce, Misty rabbrividì. Voltò la testa ed eccole là: le fans arrapate di Ash. La stavano fissando con occhi spiritati e brillanti e la ragazza capì che mancava davvero poco al momento in cui le sarebbero corse dietro.
Quando le vide spalancare la bocca per iniziare i loro strilli isterici da fans impazzite, agguantò Ash per un polso e, senza troppi complimenti, corse via da lì, a gambe levate.
Sentiva gli strilli dietro di loro e non sapeva come avrebbe fatto a seminarle.
    • Misty, che cosa succede?? –
    • Le vedi quelle? Sono le fans più moleste di tutto il pianeta! Se mi beccano è la fine. Per me e, di conseguenza, per te. –
    • Perché per me? –
    • Il corpo di chi è? –
    • Ah.... chiaro. –
Corsero ancora e ancora, finché a Misty non venne un'idea folle. A quell'ora in piazza si riunivano tutte le coppiette per il tradizionale bacio di mezzanotte, come ogni anno, per la fine della fiera. Avrebbero potuto mimetizzarsi in mezzo a quella massa di gente.
Virò verso la piazza, sempre trascinandoselo dietro. Raggiunsero la folla, si immetterono a forza in essa, cercando il più possibile di andare verso il centro. Quando fu sicura di essere abbastanza lontana, per rendersi ancor più irriconoscibile, Misty si tolse il berretto, tenendolo stretto nella mano, mentre con l'altra afferrò Ash per una spalla.
    • Che fai? – chiese lui. Aveva la voce che tremava lievemente. Controllando i dintorni, Misty si accorse dell'arrivo delle ragazze, che avevano perso le loro tracce.
    • Ci camuffiamo. – disse semplicemente e, senza pensarci, afferrò Ash anche per l'altra spalla e lo trascinò a sé, posando le labbra sulle sue.
Ash era pietrificato. La mente si era completamente svuotata. Non pensava più, non agiva più. Era solo un involucro vuoto con un cuore che batteva all'impazzata, dopo essersi fermato per alcuni istanti.
Quando anche Misty si rese conto di quello che stava facendo, ormai era troppo tardi. Continuò a baciarlo, non riuscendo a staccarsi e a quanto parve, neppure lui tentò di farlo.
Quando sentirono gli applausi delle altre coppie attorno a loro, capirono che il minuto della mezzanotte era passato. Si staccarono, se prima lentamente, poi, una volta guardatisi negli occhi, si scostarono di scatto, entrambi rossi come pomodori maturi.
Rimasero così per quelle che parvero ore, a fissarsi senza però vedersi a vicenda. Misty stava realizzando solo in quel momento che cos'aveva fatto.
Nell'agitazione del momento, aveva agito senza pensare. E giustamente, ora Ash la stava fissando incredulo. Ansiosa di cambiare discorso, si voltò, facendo finta di controllare la situazione, mentre la folla piano piano scemava attorno a loro.
    • Bhe, a quanto pare se ne sono andate... ha... ha funzionato... – disse e si accorse di avere la voce lievemente stridula a causa del nervosismo.
Ash parve ritornare presente a se stesso di colpo. Scrollò la testa, accigliandosi di colpo. Quando Misty si vide arrivare il fulmine lanciato dai suoi occhi sentì un brivido gelido percorrerle la schiena. Quella era... rabbia? No, semmai furia...
    • Ma cosa ti è saltato in mente?! – urlò. Misty non ebbe neppure il tempo di rispondere, che Ash corse via, lasciandola lì. Sola. Impalata come una povera scema.
Abbassò lo sguardo, incapace di corrergli dietro. E adesso?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ok, per prima cosa ammetto che TUTTO mi sarei aspettata meno una simile reazione da parte di Ash. Lo avrei visto abbastanza bene all'incontrario, tipo Ash/Misty più matura che bacia Misty/Ash e Misty/Ash che se lo/la scrolla di dosso, ma non così! O.O Che gli è preso!? Avrebbe dovuto rimanere imbambolato ù____ù Questa non è una critica, eh, Riri! E' Ash che è scemo ù___ù (ma che c'entro io!? n.d.Ash) (tu c'entri sempre n.d.io)
Mitico il nonnetto che commenta la gioventù moderna XD Stima infinita per lui!
E poi... la parte che mi è piaciuta di più sai qual è? Non lo indovineresti mai!
"Hai proprio ragione. Sono proprio un masochista."
No cioè tu non hai idea di quanto abbia riso per questa frase XD Mi sono immaginata tutta la scena e non so, ho pensato al tono di voce che avrebbe usato Ash, fatto sta che sono schiattata a ridere come una scema XD
Ok, ora vorrei fare le mie ipotesi ma devo andare a mangiare. Quindi ti chiedo... mi anticipi qualcosa???? *______*
Bravissima, Riri, davvero, un capitolo stupendo!!! Sei davvero troppo brava!!!!
Ora scappo, o mia madre mi ucciderà, altro che J!!!
Un bacione!
Ser <3

Anonimo ha detto...

Ahahahaha vai, vai che sennò finisci nei guai per colpa mia e mi vengono i sensi di colpa... T___T
Aaalloraa... dunque dunque... cominciamo. Lo so, lo so, Ash si comporta in modo non normale, ma c'è un motivo, che verrà riconosciuto più avanti, ma io te lo dico lo stesso: stanno poco a poco mutando anche il carattere. Nel senso che hanno istinti che originariamente avrebbe avuto l'altro, non so come spiegarmi... O.O tipo Misty che abbraccia Ash d'impulso, quando invece è più una cosa da Ash o appunto Ash che scappa via confuso e spaventato dal bacio di Misty, il che è più un atteggiamento da Misty... è complicato, ma di questa cosa me ne sono accorta DOPO averlo scritto. Non era prevista °.° La mia mente è malata e contorta.. (Davvero? Non l'avrei mai detto... n.d. Ash) (Zitto oppure ti faccio venire qualcos'altro che solo le donne hanno una volta al mese... n.d. io) (E sarebbe? n.d.Ash) (Oddio, sei proprio un bambino... -__- n.d.io)
Ook... a parte questo... no, hai ragione. non avrei mai detto che la tua parte preferita era proprio quella del "masochista" ahahha, sarebbe stata l'ultima a cui avrei pensato. :P
Infine... anticipazioni...uhm... sì, dunque... aspetta nè?........................................................... ok, l'ho riletto perché non mi ricordavo una ciospa... allora, il prossimo sarà il capitolo delle rivelazioni. Finalmente si capiranno tante cose, soprattutto il perché tutto è cominciato. Perché Ash e Misty si sono invertiti? Cosa significa il ritorno di Jay e che cosa ci faceva al Palazzo Master? Che cosa sta succedendo ad Ash e che cosa accadrà d'ora in avanti? ^__^
Forse, proprio per tutte queste spiegazioni potrà magari risultare noioso, ma dipende dai punti di vista.
La prossima volta ESIGO delle tue ipotesi muahahah. No, scherzo, dai... se riesci. ^_^ più che altro proprio perché ci saranno tutte le rivelazioni possibili e quindi sarebbe interessante sapere cosa secondo te succederà da lì in poi.
Ora però devo proprio andare. un bacione a te che ancora segui questa confusissima fic e a Yachan perché ancora me la pubblica. Ciao a tutte
Riri
P.s. Yachan, nel prossimo cap ho visto un paio di errori (ho dimenticato due parole) in certi punti. se li trovi me li correggeresti tu? ^___^
P.p.s. Yachan... non mi ricordo fino a che capitolo ti ho inviato... T__T tu fino a che numero hai? (sono imbambolita come una capra presa a bastonate..)