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15 agosto 2012

Fic: Angelus


Autrice: RIRI
ANGELUS
Capitolo 2

La sveglia trillò con il suo solito suono fastidioso e ripetitivo. Ash si mosse appena nel suo letto, allungando senza guardare una mano, tastando un po' dappertutto nella speranza pregata di riuscire a spegnere quell'oggetto il prima possibile. Quando finalmente lo trovò, ormai al colmo della pazienza, vi piantò sopra un pugno e quello smise di suonare con uno strano cigolio.
  • Ti ringrazio, Signore... – mormorò contro il cuscino, senza avere il coraggio di voltare la faccia ed essere investito dalla luce del sole che filtrava dalla finestra.
Pikachu si scrollò dal suo abbraccio, scuotendosi la pelliccia e pettinandosi distrattamente un orecchio. Finita l'operazione, diede un paio di pacche con la coda sulla spalla del ragazzo.
  • Pika, pika... – era assonnato quanto lui.
  • Pika pika un corno... lasciami dormire. – si voltò, trascinandosi dietro la coperta e creando così una specie di scivolo che fece capitombolare per terra il povero pokémon.
Ormai del tutto sveglio e già nervoso di prima mattina, il topo elettrico parve perdere la pazienza e lanciò una piccola scintilla elettrica che centrò in pieno la pianta nuda del piede di Ash, che fuoriusciva da sotto le coperte. Immediatamente l'elettricità gli raggiunse la testa e lui strillò balzando a sedere, ma perse l'equilibrio e rotolò a terra tra lenzuoli e mille lamenti.
  • Argh... Pikachu... se ti prendo... –
Il piccolo pokémon sogghignò, fuggendo dalla camera prima che l'allenatore potesse acciuffarlo. Ash cercò di rimettersi in piedi, ma le lenzuola dentro al quale era attorcigliato gli impedivano ogni movimento. Si aggrappò al comodino e miracolosamente riuscì a mettersi sulle due gambe.
  • Ash! – si voltò. Sua madre, già con in braccio la cesta dei panni da stendere, lo guardava come se fosse un alieno.
  • Cosa c'è? – sbottò lui, cercando di mantenere l'equilibrio. Era già spazientito di prima mattina e sentiva di avercela con il mondo.
  • Non vorrai arrivare in ritardo anche oggi, mi auguro. Ti sembra il momento di giocare ai romani? – lo ammonì, svanendo in corridoio.
  • Giocare a.... – Ash sentì la stizza montare e si liberò in malo modo delle lenzuola che lo tenevano prigioniero, non senza crollare a terra e sbattere il mento sul pavimento. Le scalciò via, rimettendosi in piedi, massaggiandosi i punti dolenti. Bene! Se il buongiorno si vedeva dal mattino, quella si prospettava come una giornata da dimenticare.
Si vestì di fretta, indossando i suoi soliti jeans larghi e la maglietta blu. Prese poi da una sedia una giacchetta con il cappuccio e lo stemma dell'Istituto a cui da poco era stato iscritto dalla madre, che finalmente aveva trovato un modo per averlo a cena tutte le sere. Se la mise, allacciando solo un bottone. Era particolare e ben riconoscibile: nera, con bordi azzurrini, aveva una manica corta e l'altra lunga, alla base della quale spiccava un bracciale elettronico che poi era il suo Pass riconoscitivo.
Non poteva neppure indossare uno dei suoi berretti, visto che l'Istituto li vietava. Bhe, certo, sua madre aveva avuto una grandiosa idea ad iscriverlo lì. Era una scuola rinomata, a cui potevano accedere solo gli allenatori più esperti. E vi si poteva sperimentare il nuovo stile di lotta, che consisteva nello scendere in campo con il proprio pokémon, in una specie di scontro due contro due. Ovviamente solo i più esperti ed allenati potevano farlo. E lui era uno di quelli. Questa cosa però era sfuggita a sua madre, al momento dell'iscrizione e non appena ne era stata informata non ne era poi così entusiasta. Certo, l'idea di mandare il proprio figlio al centro di un ring e di uscirne magari con un occhio nero o, al peggio, con tutte le ossa del corpo rotte, avrebbe fatto accapponare la pelle a qualsiasi madre.
Ma Ash non si lamentava. Quando si trattava di quel tipo di combattimento, prediligeva sempre il suo Lucario. Con lui era più semplice e imparare insieme le tecniche di lotta, più fisiche di quanto non sarebbe stato con Pikachu, che prediligeva gli attacchi speciali a distanza, era più facile.
Prese la cintura con le pokéball e se la legò in vita, scendendo le scale e quasi inciampando nei propri piedi.
Quando giunse in cucina, trovò sua madre intenta a preparargli la colazione. Stava impilando su un piatto alcune frittelle, quando Ash giurò che una di queste si alzasse per poi scomparire nel nulla. Strabuzzò gli occhi, scrollando la testa, convinto di essere ancora mezzo addormentato.
Dall'alto, in un angolo del soffitto, Misty sgranocchiava la sua frittella. Bhe? Che volete? Anche gli angeli hanno bisogno di nutrirsi! Era talmente tanto buona, dolce e morbida che alla fine si leccò pure le dita.
Ash, per quel poco che aveva visto fino a quel momento, era un ragazzo piuttosto esuberante, un po' come la sua amica Marina. Solo al contrario. Se lei era esuberante nel senso buono, lui lo era in quello cattivo. Infatti, era parecchio una testa calda, a cui bastava poco per imbestialirsi. Poco male, un carattere del genere era variabile e avrebbe giurato che di lì a un'oretta gli sarebbe passato tutto.
Ash ingoiò la sua colazione, fino a che lo sguardo non gli scivolò sull'orologio sullo stipite della porta. Quasi si strozzò con il succo di frutta.
  • Oh, cavolo! È tardissimo!!! – scattò in piedi, quasi ribaltando la sedia. Aggirò il tavolo e agguantò a metà strada lo zainetto che sua madre gli stava porgendo, senza guardare, quasi quella fosse ormai una scena abituale.
  • Ciao, mamma, ci vediamo stasera! – urlò, quando ormai era in strada.
Misty sorrise. Bene. Iniziava il suo lavoro. Era proprio curiosa di vedere come se la sarebbe cavata o quanti pericoli sarebbero andati incontro al ragazzo. Oltrepassò i muri e in un battito di ali fu in strada. Raggiunse il ragazzo, che correva a perdifiato per le stradine sterrate del suo paese. Gli rimase sopra la testa, a un paio di metri di distanza, seguendolo e osservando il suo povero pokémon che lo rincorreva a sua volta come un disperato.
Ma perché quel ragazzo era sempre di fretta?
Ash alzò lo sguardo e con orrore vide la corriera che avrebbe dovuto prendere partire senza di lui.
  • Oh, no, no, no!!! Ti prego, no! – accelerò la corsa,cercando in ogni modo di raggiungerla. Allungò un braccio. Stava per sfiorare una delle porte, quando un sasso abbastanza grosso incontrò il suo cammino, facendolo capitombolare a terra. Un attimo prima che si schiantasse, Misty intervenne, creando una lieve modifica nel terreno, che si fece in quel punto più morbido, così che impedì che il ragazzo si rompesse qualcosa. Quello atterrò con un gemito.
  • Pika! – il pokémon lo raggiunse, ma il ragazzo si tirò su. Era illeso.
  • Sto bene, sto bene. Ma ora... ora come facciamo? –
Ash osservò la corriera allontanarsi sempre di più. Sospirò, rimettendosi in piedi.
  • Vabbé. Se anche manco un giorno non ne avrà a male nessuno, giusto? – sorrise a Pikachu, che però non sembrava altrettanto convinto. Misty, dall'alto, rimase sconcertata. Che??? Mollava così? Della serie: bhe, chissenefrega?!
Lo vide cambiare direzione, uscendo dalla strada e dirigendosi verso il boschetto lì vicino. Lo seguì, stavolta controvoglia. L'atteggiamento del ragazzo cominciava a non piacerle per niente.
Ash raggiunse le fronde più fitte e si mise a guardarsi intorno con insistenza. Misty si sedette sul ramo di un albero, curiosa di vedere cosa stavolta gli frullasse nel cervello.
  • Forza Pikachu. Ho sentito dire che da queste parti è stato avvistato un Beedrill di un colore diverso rispetto al solito. Aiutami a trovarlo! – era a dir poco entusiasta, del tutto diverso dall'Ash che aveva visto poco prima.
  • Pika.. chu... – non sembrava entusiasta quanto il suo padrone.
  • Eddai, muoviti! Cerca! – gli disse, prima di correre via e lasciarlo lì da solo.
Il pokémon lo chiamò, ma ormai era svanito. Ecco un'altra cosa che Misty aggiunse alla lista delle cose che detestava di quel ragazzo, pur conoscendolo da pochissimo: era un bambino. Sì, ok, aveva diciassette anni, ma si comportava come se ne avesse avuti dieci. Infantile, incosciente e irresponsabile. Se avesse potuto gli avrebbe dato volentieri una manganellata sulla testa. Chissà che non sarebbe rinsavito.
Stava ancora osservando il piccolo topo giallo, quando la mente le venne folgorata da qualcosa. La vista si annullò e ciò che vide fu qualcosa di indefinito e veloce, molto molto sfocato, con un contrasto di colore talmente alto da far venire il malditesta. Quando la visione svanì, quasi non cadde dal ramo dell'albero. Tuttavia aveva riconosciuto ogni cosa vista.
Scattò verso il punto in cui Ash si era allontanato, pregando di fare presto. Aveva appena predetto il futuro. Di lì a poco Ash sarebbe stato in pericolo. Bhe, quella era la prova che il legame empatico con lui funzionava alla perfezione!
Sbucò in una radura un attimo prima di vedere il ragazzo chinarsi e bussare contro il tronco di un albero.
  • No, accidenti, fermo!!! – urlò Misty, seppure sapesse che lui non poteva sentirla. Eppure il ragazzo si ritrasse, quasi avesse percepito il suo messaggio.
  • Sì, stupido bamboccio, sono la tua coscienza!!! Ora, allontanati da lì! Subito! –
Quasi punto da qualcosa, Ash le ubbidì, spinto da chissà quale forza. Pikachu lo raggiunse e parve domandargli cosa gli stesse succedendo. Quando si accorse del pokémon ai suoi piedi, Ash parve rinsavire.
  • Ehi, Pikachu. – il pokémon gli ripeté la domanda e Misty si chiese come accidenti Ash riuscisse ad estrapolare da un semplice “pika pika” una frase di totale senso compiuto.
  • Non... non lo so... – gli rispose. – stavo controllando questo albero, quando ho avuto una bruttissima sensazione. Ho avvertito come un senso di pericolo e mi sono allontanato. Non so cosa mi sia preso... –
Misty sorrise trionfante. Bene, allora era così che funzionava. Ottimo! Tuttavia era arrivata troppo tardi. Le fronde dell'albero interessato si scossero e ad uscirne furono una serie di bestie enormi, delle fattezze di api ma cento volte più grandi, con tre pungiglioni invece che uno. Erano tutti gialli, tranne uno, visibilmente più grande, che era arancione.
A quella vista, Ash sbiancò completamente. Così come anche Misty. Aveva gli occhi incollati su quelle orride creature e non appena vide una di loro muovere una zampa verso di lei (anche se non poteva vederla) strillò tanto forte da essere sentita tranquillamente fino a Cerulean.
Schizzò via tanto veloce perfino dimenticandosi del suo Protetto. Solo quando un'altra visione la investì in pieno, annullandole la vista abbastanza a lungo da farla schiantare contro il tronco di un albero. Atterrò di faccia a terra e solo mentre si stava alzando si rese conto di che cosa stava facendo. Sentì le urla di Ash e, per quanto non volesse riavere davanti quelle creature orribili, fu costretta a fare dietrofront e ritornare alla ricerca del ragazzo.
Quando lo trovò era spalle al muro con un'intera legione di Beedrill che lo puntava con intenzioni ben poco amichevoli. Cercando di combattere contro il ribrezzo per quelle creature, serrò gli occhi e si buttò in avanti, frapponendosi fra il ragazzo e loro. Alzò le mani davanti a sé, sempre rifiutandosi di guardare e urlò. Dal terreno proruppe del vapore acqueo tanto sottile da essere invisibile agli occhi umani, ma investì in pieno lo sciame, appesantendo l'aria e le loro ali, facendoli crollare a terra con svariati tonfi.
Ash levò le braccia che aveva alzato come uno scudo davanti a sé e, vedendo in che modo si era ribaltata la situazione, ne approfittò immediatamente.
  • Pikachu! – urlò – Superfulmine! –
Misty si voltò verso di lui, confusa. Ma che stava facendo? Ormai erano inoffensivi, poteva scappare, perché infieriva?
Il pokémon ubbidì e i Beedrill vennero investiti da una forte corrente elettrica. Stavolta rimasero giù davvero.
  • Presto, via da qui! – ordinò Ash e, senza troppi complimenti, prese in braccio Pikachu e se la diede a gambe.
Misty lanciò un'ultima occhiata ai pokémon ape. Per quanto le facessero repulsione, non poté impedirsi di provare una certa pena per loro. Ash aveva esagerato, spaventato o no.

Lo ritrovò fuori dal boschetto, appoggiato ad una staccionata a riprendere fiato, con ancora Pikachu tra le braccia, anche lui parecchio spaventato.
Misty provò un forte desiderio di piantargli un ceffone sul muso, ma purtroppo seppe di non potere. Non lo avrebbe neanche sentito. Si sedette affianco a lui, sulla staccionata, con le gambe accavallate. Incrociò le braccia. Come poteva un ragazzo essere tanto... ragazzino? Un incosciente, ecco cos'era.
  • Ash! – entrambi alzarono lo sguardo. Un ragazzo, più o meno della stessa età di Ash, lo stava guardando con un mezzo sorriso sbieco stampato sul volto. Aveva i capelli castani sparati in testa e uno sguardo che bastava sfiorare per capire che tipo fosse: presuntuoso.
  • Cosa vuoi, Gary? –
Misty gli rivolse un'occhiata assassina. Gli pareva il modo di rivolgersi a qualcuno?!
  • Che ci fai qui? Non dovresti essere all'Istituto Poké-Battle? –
  • Oggi ho voluto prendere una pausa... –
  • Ho capito, hai perso il bus. –
  • Io non ho affatto perso... –
  • Sì, sì, va bene, è come dici tu. –
  • Ho detto che non ci sono andato di proposito. E poi, sono forte abbastanza, non ho bisogno di nessun Istituto. Là mi annoio e basta. Sono troppo superiore agli altri. –
Gary soffocò una risata.
  • Oh, sì. Dicendo così, poi, ti dai proprio ragione. Sei superiore, come no! –
  • Senti, perché allora non lasci che te lo mostri? – lo sfidò, già mettendo mano ad una delle sfere poké sulla cintura. Gary sbuffò.
  • No, grazie. –
  • Hai paura? –
  • Sì, lo ammetto. Sono terrorizzato. Di farti troppo male. – detto questo si voltò e se andò. Ash schiumava di rabbia.
  • Codardo! – gli urlò dietro, ma quello lo ignorò.
Misty era senza parole. Non solo era infantile e irresponsabile, ma anche presuntuoso ed egocentrico! Ma come cavolo faceva la gente a sopportarlo?! E poi... nemmeno ammettere la verità, ma sparare storie a casaccio pur di non ammettere di essere arrivato tardi alla fermata... era proprio da bambini.
Ash si allontanò di nuovo, con in spalla Pikachu. Stavolta erano diretti verso casa. Misty lo osservò allontanarsi e la sua vista le provocò un moto di rabbia istantanea. Non sapeva cosa avrebbe dato per raddrizzarlo a suon di bastonate.

Quella sera, dopo che Ash fu andato a letto, Misty poté finalmente allontanarsi da lui. Uscì dalla casa e puntò dritta contro la luna, su nel cielo. Doveva tornare a Cerulean, doveva parlare con Adriano. Non sarebbe rimasta un minuto di più con un Protetto del genere. Poteva anche andare al diavolo, per quanto le riguardava. Avrebbe obbligato gli Arcangeli a scambiarla con qualcun'altro. Avrebbe cambiato Protetto. Sapeva che continuare così per lei era impossibile. Non riusciva neppure a stare nella stessa stanza di Ash più di dieci minuti senza provare almeno venti volte la terribile voglia di mettergli le mani attorno al collo.
Venne investita da una forte corrente che però stavolta la sospinse in alto. Varcò il confine delle nuvole e, finalmente, giunse in vista di Cerulean. Veloce come un razzo, sorvolò l'intera città, fino a raggiungere l'Accademia. Era notte, ma era sicurissima di trovarci qualcuno.
Quando raggiunse quella che per anni era stata la sua aula, vide la porta semichiusa e delle voci all'interno. Una di queste era quella di Adriano. Senza pensarci oltre, spalancò la porta.
  • Maestro Adriano! – urlò e vide sobbalzare entrambe le persone che erano lì dentro. Uno era Adriano. L'altro era un altro Arcangelo dai capelli fucsia e una pettinatura improponibile, stretto in una calzamaglia tutta ghirigori. Non l'aveva mai visto prima d'allora.
Adriano strabuzzò gli occhi nel vederla.
  • Misty! Che cosa ci fai qui? –
  • Davvero non lo indovina? –
  • Hai una faccia a dir poco spiritata, mia cara. Cos'è che ti rende tanto furiosa? – disse l'angelo dai capelli fucsia.
  • Si tratta del mio Protetto. Devo cambiarlo! Non sono disposta a stare con lui un minuto di più! Una persona del genere non merita nemmeno una protezione! Anzi! –
  • Accidenti. – rise lui – Davvero è così terribile? –
  • Tolomeo, per carità, non darle corda. Sai bene quanto me che è vietato cambiare Protetto, oltre che impossibile. È legata a lui fino alla morte di uno dei due e non c'è nulla da poter fare. –
  • Sta scherzando?! È un essere egocentrico, presuntuoso, orgoglioso, infantile, impulsivo, testardo, irresponsabile, antipatico, inaffidabile... –
  • Per carità, riprendi fiato! – le suggerì Tolomeo, visibilmente impressionato dalla lunga sfilza di epiteti che la ragazza era riuscita a trovare per descriverlo.
  • Bhe, il punto è... che non ho intenzione di tornare da lui. –
Seguì un momento di silenzio in cui i due Arcangeli rimasero a riflettere e Misty sperò vivamente che stessero ponderando l'idea di trovare chissà quale metodo nascosto per tagliare il legame empatico che l'univa ad Ash, così da darle la possibilità di cambiare Protetto. I due si guardarono, annuendo appena. Misty si fece attenta.
Adriano sospirò, sedendosi su una sedia di legno elaborato con tanto di braccioli.
  • Eh, lo immaginavo... – si lamentò.
  • Cosa? – Misty non capiva.
  • Come cosa? Che tutto questo fosse troppo per te. Essere Custodi comporta grandi responsabilità e rischi. Molte volte giovani Custodi hanno rinunciato, ma non avrei mai immaginato che tu fossi una di questi. – sospirò – Ma immagino di essermi sbagliato. Accidenti però... dopo solo un giorno... –
  • No, no, no! Fermi un attimo! Chi ha mai detto che voglio mollare?! –
  • Ma tu, cara... o forse non era quello che intendevi? – disse Tolomeo con la faccia da finto tonto. Misty non ci stava capendo più niente. Le ritornarono alla mente però le parole delle sue sorelle. Di come l'avevano schernita, di come non avrebbero mai creduto in lei.
Ti sei tirata la zappa sui piedi da sola. La vita da Cherubini è più facile. Essere Custodi comporta tanto impegno e responsabilità che una come te mai potrà reggere.
Strinse i pugni tanto forte da farsi sbiancare le nocche. Abbassò lo sguardo e si morse le labbra. No. Mai. Non l'avrebbe mai data vinta a loro.
  • Temo... di essere stata fraintesa... – mormorò e le costò una fatica immane pronunciare quelle parole, che andavano contro il suo orgoglio.
  • Oh sì? Spiegaci allora, mia cara. – Adriano sorrise. Aveva fatto centro.
  • Io... non ho intenzione di abbandonare il mio Protetto. Continuerò a stare al suo fianco. Mi spiace... ero furiosa... non pensavo davvero quello che ho detto. –
  • Non preoccuparti cara. – Adriano si alzò dalla sedia e le posò le mani sulle spalle – Per tutti il primo giorno in quanto Custodi è stato difficile, in alcuni casi, perfino traumatico, a chi, per esempio come a te, è toccato un umano un po'... come dire... esuberante. Ma è tutta questione di pratica. Vedrai che lo migliorerai. È anche questo il tuo compito, oltre che proteggerlo. –
Misty annuì. Sì, aveva ragione. Era stata una stupida. Aveva rinunciato troppo presto. Ringraziò i due Arcangeli e se ne andò.
Adriano sospirò, probabilmente sollevato di essere riuscito a sedare quella furia. Tolomeo rise, portandosi una mano chiusa a pugno sul mento, quasi stesse pensando.
  • Un vero peperino! Sai, amico mio, dicono che è difficile, ma prima o poi gli angeli finiscono per assomigliare ai loro umani. –
  • Ma lei la è già. –
  • Come? –
  • Presuntuosa, infantile, testarda, orgogliosa... Misty è già tutto questo. Forse è per questo che le sembra di detestare tanto quel ragazzo. È sempre difficile confrontarsi con se stessi. –

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono puntuale, visto? XD
Ok, comunque, Buon Ferragosto! E che bel Ferragosto, con un capitolo cosi´ bello!
Ok, ammetto che le mie idee hanno fatto le valigie, perche´ ero convinta che Misty si mimetizzasse come una nuova compagna della scuola di Ash per stargli sempre addosso. Ma e´ molto meglio cosi´, in effetti, perche´se no Ash l´avrebbe gia´mandata a quel paese - e Misty lo avrebbe gia´ ucciso a randellate XD
E´un capitolo scritto davvero benissimo, mi e´ piaciuto un sacco! Soprattutto quello che dice Adriano alla fine, e´ proprio vero ^^
ASH HA UN LUCARIO!? O.O Ok, questo mi ha sorpreso... Lui e´troppo scemo per avere un Lucario! (HEY! n.d.Ash) (cicca cicca :P n.d.io)
Ok, ti lascio perche´ i miei rompono. BRAVISSIMA, mi e´ piaciuto davvero un sacco! Mi anticipi qualcosa? *w*
Un bacione, complimenti!
Ser <3

Anonimo ha detto...

Ciao Ser! EH, s=, tu sei puntuale, al contrario di me, che sono in ritardo di un capitolo! XD Le anticipazioni non penso ti servano, non stavolta eheehhe ^^'
Riguardo alla scuola... ehm.... coff coff.... ook, forse era un po' troppo ovvio, vero? Riguardo al Lucario... ammetto che dopo aver visto il film di Lucario e Mew, il fatto che Ash dovesse avere un Lucario e' diventato un mio chiodo fisso. Semmai nell'anime decideranno di fargliene avere uno sara' un sogno che si avvera! ahahah
E poi, a parte questo, per quello che voglio far fare ad Ash, Lucario era l'unico compatibile. La orrida pantegana gialla mi ha rotto. U.U
ehehehe vaaa bon. Direi che con questo e' tutto!
Bacio
Riri