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22 agosto 2012

Fic: Angelus



Autrice: RIRI

ANGELUS

Capitolo 3

Va bene. Era tornata sui suoi passi. Ash dormiva ancora. Dopotutto era notte inoltrata. Quando dormiva pareva quasi un'altra persona. Un angioletto.
Già... quando dorme. Pensò.
L'indomani avrebbe trovato il modo di buttarlo giù dal letto in orario. In un modo o nell'altro ce l'avrebbe fatta e lui, poteva giurarlo, non sarebbe mai più arrivato in ritardo. Oh, no. Se lei doveva essere la sua Custode, allora era ora di cambiare totalmente registro.
Non solo l'avrebbe controllato a distanza, ma, aveva deciso, l'indomani gli sarebbe stata più vicina di quanto lui potesse mai immaginare.

La sveglia suonò con lo stesso monotono trillo. Ash la spense con lo stesso atteggiamento svogliato della mattina prima. Stava per rimettersi a dormire quando sentì dei formicolii in tutto il corpo. Di colpo, il suo letto era diventato il luogo più scomodo esistente sulla faccia dell'intera regione!
Un crampo gli prese il polpaccio e Ash schizzò in piedi ululando dal male, spaventando anche Pikachu, che involontariamente lo folgorò per la seconda mattina di fila.
Ash strillò, finendo lungo disteso a terra, emanando già di primo mattino odore di strino.
  • Sì... buongiorno anche a te... – squittì, con la voce più acuta di un'ottava. Si alzò in piedi strascicandosi e chiedendosi che accidenti gli fosse preso. Camminò per un po' per la stanza, fino a che il crampo non gli passò.
  • Mah... – uscì, seguito da Pikachu, con l'intenzione di andarsi a lavare la faccia con acqua ghiacciata.
Seduta sul letto, orgogliosa del proprio operato, Misty sghignazzava contenta.
Ash si preparò, fece colazione con calma, per la prima volta dopo settimane, e arrivò alla fermata del bus prima di molta altra gente. Prima ancora dell'arrivo della corriera. Si appoggiò al recinto di legno che delimitava la strada e si sistemò la giacchetta dell'Istituto. Lui l'abbottonava solo al collo, lasciando aperto il resto come una mantella. Gli piaceva così, altrimenti si sentiva troppo stretto e non lo sopportava.
Quando il bus arrivò, la gente che già lo occupava parve sconcertata nel vederlo lì, salire in orario. Cercando di ignorare gli sguardi che lo trafiggevano da parte a parte, prese posto in uno dei sedili più o meno al centro del mezzo, vicino al finestrino.
Stavano per partire, quando una voce fermò da fuori l'autista.
  • Aspetti! Per favore, un attimo! –
L'uomo fermò il mezzo di colpo, riaprendo le porte. Ash sbuffò. E perché quando era lui ad essere in ritardo non si fermava mai?
Con un paio di agili balzi qualcuno dalla corporatura particolarmente esile salì a bordo. Aveva il fiatone e ringraziò cordialmente l'autista per averla aspettata. Quando si voltò verso il corridoio del bus, Ash rimase stupito nel vedere che quella ragazza indossava anch'essa la giacchetta dell'Istituto a cui anche lui era iscritto. L'unica differenza stava nel fatto che quello era il modello femminile: una giacchetta analoga alla sua, solo smanicata, con manicotti separati a coprire le braccia, uno più lungo e l'altro più corto.
La ragazza avanzò verso il suo posto. Si guardò attorno, poi incrociò il suo sguardo. Aveva due grandi occhi chiari, di un color acquamarina tanto brillante e limpido che per un attimo rimase lì incantato a fissarla. La ragazza fece una faccia incerta e Ash si rese conto che doveva avergli fatto una domanda.
  • Sc-scusa? Puoi ripetere? –
  • Ho chiesto se questo posto è libero. –
  • Oh... m-ma sì, sicuro! –
Tolse il suo zaino di tutta fretta, quasi dandolo sul muso al povero Pikachu che gli era in braccio, così da poter far sedere la ragazza. Lei prese posto. Ash la osservò, sebbene ogni volta che lei si girava tanto da poterlo vedere con la coda dell'occhio lui distoglieva lo sguardo, guardando altrove.
Aveva dei folti e lisci capelli arancio vivo, che gli ricordavano molto il tramonto che ogni sera vedeva fuori dalla propria finestra. Erano corti e legati in un codino a lato della testa, che esplodeva in un simpatico ciuffo ribelle.
Alla fine però, era così maldestro che si fece cuccare in flagrante. La ragazza gli rivolse un'occhiata interrogativa oltre che... infastidita? No, più che altro ai limiti dell'irritazione. Ash arrossì fino alla radice dei capelli, rendendosi conto della figuraccia appena fatta, quindi si voltò verso il panorama fuori dal finestrino.
  • Non sei uno molto socievole, vero? – gli chiese la ragazza. Lui si voltò chiaramente stupito.
  • C-cos... ah... no, scusami. È che stamattina ho avuto un brusco risveglio e devo ancora bene svegliarmi. –
  • Oh... capisco. –
  • Comunque io sono Ash. Ho visto che frequentiamo la stessa scuola. Non ti ho mai vista, sei nuova? –
  • In effetti inizio oggi. Mi sono iscritta da poco. –
  • E... senti, che tipo di pokémon prediligi? –
  • Eh? –
  • Bhe, ce li avrai pure dei pokémon preferiti. Il tipo che spicca di più tra tutti quelli che hai. –
  • Ah... ehm... bhe... – pareva chiaramente in imbarazzo. Si grattò la guancia con un dito, aggrottando le sopracciglia e guardandosi attorno. Tutto, pur di non guardarlo negli occhi.
  • Direi... uhm... sì... quelli del tipo acqua. –
  • Acqua, eh? –
  • Tu? –
  • Io non ho preferenze in particolare. – lo disse con quel tono da ragazzo superiore e Misty percepì il nervoso montare, ma cercò di controllarsi. – Io utilizzo un po' di tutto. – continuò lui – Non importa di che tipo siano. Sono tutti fantastici e ognuno di loro può diventare mio amico. –
  • Tuo... amico? –
  • Sì, certo! Bhe, ovviamente non siamo solo pokémon e padrone. Siamo ottimi amici e tra di noi c'è un legame di rispetto reciproco. Vero, amico? –
  • Pika pi!!! – confermò il topo elettrico, picchiandosi un pugnetto sul petto.
Misty rimase per un attimo confusa. Quello non somigliava per niente all'Ash che aveva visto il giorno prima. Quello era più solare e cortese. Strano... ma forse si comportava così con chi ancora non conosceva bene.

Quando giunsero finalmente alla fermata di Viridian City, la città in cui da poco era stato eretto l'Istituto Poké-Battle, Ash scese fra i primi. Aveva saltato un giorno, ok... ma non si sarà mica poi perso tanto. Si voltò, attendendo che la ragazza dai capelli arancioni scendesse, ma, con sua grande sorpresa, l'autobus chiuse le porte e ripartì. Aveva scaricato tutti? Ma allora...
Si guardò attorno, ma in ogni dove guardasse quella ragazza non si trovava. Si era... volatilizzata? Adesso che ci pensava, non sapeva neppure il suo nome. Lui si era presentato, ma lei non aveva risposto. Forse fece una faccia parecchio scura, perché Pikachu lo guardò preoccupato.
  • Pika? –
  • Eh? No, niente. Scusami. Dai, andiamo. –
Quando arrivò nel cortile dell'Istituto, che era un giardino attraversato da un vialetto, al cui centro si ergeva un'imponente fontana rappresentante Latios e Latias, una ragazza gli corse incontro, placcandolo alle spalle e buttandogli le braccia al collo.
  • Ash!!! –
Si voltò, completamente spiazzato. Una ragazza, poco più bassa di lui, con la divisa dell'Istituto e i capelli castani e corti si staccò da lui, rivolgendogli un sorriso a trentadue denti.
  • Ma... Vera?! Che cosa ci fai qui? –
  • Mi sono iscritta, no? Sono arrivata ieri, assieme ad un altra ragazza, ma tu non c'eri. E allora la sorpresa te l'ho fatta oggi! –
  • Ehm... bhe... ok, ma... da Hoenn? Come mai? –
  • A dirla tutta è stato mio padre a parlarmi di questo istituto. Solo in seguito, dopo che ero già stata iscritta, ho scoperto che tra i nomi dei miei compagni di classe c'era anche il tuo. È stato tutto un puro caso, caro mio! –
  • Oh, grazie. È bello sentirsi così benvoluti. –
Vera scoppiò a ridere e anche la smorfia offesa del ragazzo ben presto si trasformò in un sorriso divertito.
Andarono insieme verso la propria aula. Ash aveva conosciuto Vera nella regione di Hoenn, quando ancora viaggiava per il mondo nel tentativo di scoprire e imparare più cose possibili su di sé e sul mondo che lo circondava. Per anni lo aveva fatto. Si era migliorato sempre di più e solo grazie a quello ora poteva anche solo mettere piede in quella scuola speciale. Dopo che ebbe raggiunto l'ultimo piano e che fu entrato nella propria aula, notò immediatamente che qualcosa non quadrava, ma sul momento non seppe dire cosa. Solo dopo che tutti si furono seduti notò che quel qualcosa era il numero dei banchi. Ce n'erano di più dall'ultima volta che era stato a scuola. Due erano occupati da Vera e da un'altra ragazza, che sedeva dietro di lei. Aveva occhi vispi e lunghi capelli azzurri sbarazzini legati in due codini alla base del collo. Durante l'appello la presentarono con il nome di Marina.
Quando ormai era tutto pronto per iniziare la lezione, l'insegnante esitò ancora. Si portò davanti alla cattedra e vi si appoggiò.
  • Prima di cominciare... ho una nuova notizia... di nuovo. Come anche ieri, oggi avremo una nuova compagna di classe. Si è iscritta giusto ieri e ha insistito tanto per poter iniziare oggi. Penso che sia giusto qui fuori. –
  • Un'altra? – bisbigliò qualcuno dal fondo della classe. Ash notò che in effetti un banco avanti a quello affianco al suo era stato aggiunto ed era vuoto.
  • Vieni pure. – disse il professore e la porta si aprì. Entrò una ragazza esile, alta forse un dito meno di lui, con grandi occhi verdi e brillanti capelli arancioni legati in uno spiritoso codino. Ash prese quasi un colpo. Era lei! La stessa del bus! Mai e poi mai se lo sarebbe aspettato. Non lì. A dire la verità... dopo l'incontro con Vera non ci aveva neppure più pensato.
La ragazza sorrise alla classe. Aveva uno sguardo apparentemente dolce, ma Ash riuscì comunque a scorgervi decisione e sicurezza. Anzi sembrava quasi... soddisfatta. Ma di che?
  • Mi chiamo... – esordì, ma da uno dei banchi in seconda fila Marina scattò in piedi come se avesse visto gli angeli in terra.
  • Misty!!! –
La rossa si voltò verso di lei. Dopo un primo momento di stupore puro, un sorriso le si allargò sul volto. E quello era vero, non tirato. Quello era un vero sorriso radioso e Ash ne rimase seriamente colpito. Pareva quasi che gli occhi le brillassero come pietre preziose, tanto era felice.
  • Marina! –
  • Bene, vedo che conosci già qualcuno. – disse l'insegnante – Ma perché non ti presenti chiaramente? –
  • Eh? Oh, sì, mi scusi. Come stavo dicendo, mi chiamo Misty Waterflower. Vengo da Ceru... cioè, da Ceneride. – già. Non aveva pensato a quello. Aveva sparato il primo nome che le era venuto in mente. Non conosceva il mondo umano, essendo sempre stata a Cerulean, ma ricordava di aver sentito Adriano nominare quella città. A quanto pare, quando ancora era Custode, doveva averci passato un pezzo di vita.
  • Oh, quindi anche tu da Hoenn. – sorrise il professore.
  • Ehm, no! Ceneride. – dopo quell'affermazione il professore assunse un'espressione confusa.
  • Che è nella regione di Hoenn. – affermò e solo in quel momento Misty si rese conto di quale gaffe avesse fatto.
  • Oh.. oh sì, ma certo! Mi scusi è che... l'emozione... –
Stavolta l'insegnante sorrise e le indicò il suo banco. Cercando di dimenticare all'istante la figuraccia appena fatta, abbassò la testa e andò a sedersi al suo posto. Doveva essere rossa come un peperone perché nel guardarla Marina ghignò divertita sotto i baffi.
Ash osservò la nuova arrivata sedersi nell'unico banco vuoto, avanti di un posto nella fila affianco alla sua. Teneva la testa incassata nelle spalle, come una che vorrebbe scomparire sotto terra in quello stesso istante. Inarcò le sopracciglia. Certo che quella era davvero una tipa strana...

Con sollievo di Misty le lezioni non erano neanche poi tanto diverse da com'erano all'Accademia di Cerulean. Un'ora per ogni materia più una pausa a metà mattinata per riaversi il cervello. Con grande gioia della ragazza arrivò finalmente anche la pausa pranzo. Non appena la campanella suonò e il professor Rocco lasciò l'aula, Misty, che neppure aveva avuto il tempo di alzarsi dal banco, si sentì investita da un camion. Già, un camion fatto di braccia, capelli azzurri e profumo di more e mirtilli.
  • Mistyyyy!!! Oh, sapessi quanto mi sei mancataa!!! – strillò Marina, stritolandola e attirando l'attenzione di tutti i presenti, compresa quella di Ash. E lei che non voleva dare troppo nell'occhio.
  • Marina... abbassa i toni, ci stanno guardando tutti...! – le bisbigliò, ma l'amica parve non ascoltarla nemmeno.
  • E alloraaa??? Sei o non sei una delle mie due adorate sorelline acquisite??? –
  • Sorel... e da quando saremmo sorelle? –
  • Oh, su.. migliori amiche, sorelle... è la stessa cosa. –
Accidenti, Marina stava letteralmente urlando. Ma perché doveva sempre fare così? Si voltò appena e notò Ash, assieme a degli altri compagni di classe, che la fissava incuriosito, seduto sul proprio banco. Si voltò di scatto verso Marina e la prese per un polso, trascinandola vicino ad una delle finestre dell'aula.
  • Marina... ti prego, cambia atteggiamento. Quelle come noi proprio non devono dare troppo nell'occhio. –
  • Accipicchia sei ben noiosa... Mi sembra di sentire Melody. –
  • Bhe, a parte questo... – abbassò la voce – Se tu sei qui, immagino che il tuo Protetto sia in questa classe, giusto? –
  • Eeesatto! Ho fatto in modo di incontrarla a Hoenn e siamo diventate subito ottime amiche. Quando ho scoperto che si stava trasferendo qui in questo Istituto, mi è bastato uno schiocco di dita e... voilà! Anch'io ero una neo-iscritta. –
  • Quindi è una ragazza? È lei, vero? – e indicò una ragazza dai capelli corti e castani che parlava animatamente con Ash. Pareva che si conoscessero da tanto tempo.
  • Eh già. Un tipo tutto particolare, sai? Bhe, ma non parliamo solo di me. Se anche tu sei qui... anche il tuo Protetto ci dev'essere! –
  • Vediamo se indovini... – lo disse con tono sarcastico, ma evidentemente Marina non colse l'ironia, perché si portò un pugno sul mento, come a ragionare e si mise a osservare tutti gli alunni, uno ad uno.
  • Ehm... Marina? Se ti vedono scrutarli a quel modo ti prenderanno per una mezza pazza... – le suggerì, ma non fu neppure considerata.
  • Ho capito! È lei! – e indicò una ragazzina sul fondo. Misty scosse la testa.
  • Allora lei! – di nuovo no. Fece passare un po' tutte le ragazze della classe, ma quando non ne rimase più neanche una si accigliò.
  • Ma come è possibile? Una Custode femmina dovrebbe avere un Protetto femmina, no? –
  • E chi te lo ha detto, scusa? –
  • Bhe, è logico! –
Stava per ribattere, ma una seconda voce attirò la sua attenzione. Un ragazzo si era affacciato alla porta e stava gridando qualcosa a... Ash?!
  • Ehi, Ketchum! Vieni con noi, forza! Andiamo in palestra a combattere. Come allenamento!–
Ash parve innervosito.
  • Ah.. ehm, no grazie. Oggi passo, ragazzi. – disse sorridendo, ma era parecchio un sorriso forzato. Difatti, l'altro lo guardò dubbioso.
  • Oh... bhe guarda che se non ti ritieni alla nostra altezza puoi dirlo chiaro e tondo... –
Oddio. Misty si diede una manata sul viso. Era fatta. Ash sarebbe esploso tra tre... due... uno...
  • E chi ha detto questo?! – saltò su infatti. – E va bene! Vengo! – fece per saltare giù dal banco, ma Misty lo anticipò.
  • Guarda che non c'è niente di male per una volta ad ammettere la verità! – lo ammonì, puntandosi le mani sui fianchi. Ash la guardò come se fosse un alieno. Aveva davvero detto “per una volta”?! Ma chi si credeva di essere? Neppure lo conosceva. Questo gli diede ancora più sui nervi.
  • Io non sono meno di nessuno e tanto meno ho paura. Questa è la verità. E non mi pare di nasconderla. – disse con tono pressoché altezzoso e Misty provò un fortissimo desiderio di farlo volare fuori dalla finestra.
  • Bhe, a me non hai dato quest'impressione... –
  • Senti un po'... Misty, giusto? Noi non ci conosciamo neppure. Per cui vedi di stare dalla tua. – detto questo, balzò giù dal banco e raggiunse l'amico in corridoio, un ragazzo biondo dagli occhi arancioni.
  • Andiamo Barry. –
Dopo quell'ultima rispostaccia Misty stava ancora cercando di non mettergli le mani addosso, quando sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla.
  • Uhm... – disse Marina – Ho come l'impressione di aver trovato il tuo Protetto... –
Neanche il tempo di rispondere, che subito uno sciame di ragazze l'attorniò.
  • Sei stata eccezionale! – squittì una.
  • Rispondere così ad Ash Ketchum! – disse un'altra.
  • Era ora che qualcuno lo facesse! Sarà pur carino, ma a volte ha un atteggiamento da tirare le sberle... – commentò un'altra ancora.
Misty era come sommersa da tutti quei complimenti e congratulazioni, quando un'altra figura si fece largo tra quella massa. Spuntò la Protetta di Marina.
  • Ciao. Io sono Vera. Anch'io mi sono trasferita qui da poco. Ti posso parlare un attimo? –
Con parecchia fatica, Vera, Misty e Marina riuscirono a guadagnare il corridoio, lasciando il forte vociare dentro l'aula. Vera si affacciò ad una finestra.
  • Sai, io conosco Ash da molto tempo. Ma tu pare l'abbia inquadrato in pochi secondi! Sai, lui è molto orgoglioso, permaloso, egocentrico, testardo... –
  • Sì, l'ho notato... –
  • Però è anche un ragazzo d'oro. –
  • Eh? –
  • Se riesci ad andare oltre le apparenze... – si voltò verso di lei – Vedrai il vero Ash. Ti posso giurare che non ha niente a che vedere con quello che mostra agli altri. È solo una maschera. Si comporta così per non sentirsi inferiore agli altri... e sì, anche perché ci crede davvero. Però... ti prego di non giudicarlo solo su questo. –
  • Come mai mi stai dicendo queste cose? –
  • Perché solo guardando il tuo sguardo ho capito quanto in pochi secondi tu sia arrivata a detestarlo. Non voglio che Ash si trovi l'ennesimo rivale a causa di un malinteso. Non voleva dare davvero quella rispostaccia. Anzi, sono sicura che ci stia ancora pensando, ma che sia anche troppo orgoglioso per chiederti scusa... –
  • Mi ricorda qualcuno... – mormorò Marina, ma subito si guadagnò una gomitata dritta dritta allo stomaco da parte di Misty.
Vera rise, intuendo a chi si riferisse.
  • Va bene. Io vado a vedere i cosiddetti “allenamenti”. Volete venire con me, o preferite restare ad assistere alla creazione del nuovo “Misty-funclub”? –
  • Ehm.. direi che veniamo con te. – rispose subito la rossa, che di rosso in quel momento aveva anche la faccia.
Insieme, si avviarono lungo i corridoi, verso la palestra. Misty ripensò a quello che Vera le aveva detto. Davvero Ash era tutt'altro, sotto l'apparenza? Certo, anche lei quella mattina sul pullman aveva scorto qualcosa di diverso in lui... ma non ci aveva poi fatto tanto caso. Chi lo sa... se si fosse impegnata a guardare meglio... forse anche lei avrebbe avuto la “fortuna” di conoscere il vero Ash.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

*0* *0* *0* *0* *0* *0*
Gary: Significa che il capitolo ti piace molto? -.-
Ser: CERTO!!!! *0* *l'urla scaraventa Gary a terra*
Riri, io NON HO PAROLE. E' un capitolo bellissimo, ma tutti i capitoli sono bellissimi, sto diventando terribilmente monotona XD
Io SAPEVO che Misty avrebbe finito per andare a scuola con Ash! Mi sento Dio! XD
Spero con tutto il cuore che vedremo presto il protetto di Melody e Melody stessa... Perché ci scommetto che quando Misty comincerà a conoscere il "vero Ash" e ad innamorarsi di lui Melody comincerà a tormentarla all'infinito! ^0^
E brava Vera, hai tirato fuori delle belle parole. Però sta alla larga da Ash, ok? O.o Vai da Drew, muoviti... (c'è Drew, vero!? O.O A me piace Vera, però sono molto più tranquilla nelle storie quando appare anche Drew... ^^'')
Sul serio, mi sta piacendo troppissimo. E io dovrei aspettare una settimana per leggere il prossimo capitolo!? NUOOOOOOO! >0<
Ti prego, anticipa qualcosina-ina-ina ç____ç
Ok, e detto questo ti saluto. BRAVISSIMA!
Un bacio,
Ser <3

Anonimo ha detto...

Ah, dimenticavo... Voglio far parte anche io del Misty-funclub!!!! ^0^

Anonimo ha detto...

OOOkay! Qui le anticipazioni posso dartele! ^___^ Nel prossimo capitolo si comincerà ad avere una piccola svolta nel rapporto tra i due. Ci saranno: litigi, malintesi, incavolature, spaventi, sollievi... maaa, niente di nuovo, giusto? eheheh bhe, comunque... il prossimo è l'ultimo capitolo che ho inviato a Ya_Chan e... non sono più andata avanti. O__O ti prego, non uccidermiii!!! Giuro che entro mercoledì le manderò altri due o tre cap, in modo da buttarmi avanti! Lo prometto!
*guarda fuori dalla finestra per accertarsi che non ci sia un missile con su scritto "Ser" che punta casa*
A parte questo, sono davvero felice! Ma davvero ti piace così tanto? O__O accidenti, non pensavo! Scrivere mi diverte, ma se c'è anche interesse da parte dei lettori, il lavoro diventa certamente meno pressante e più piacevole!
Secondo voi i personaggi sono abbastanza IC? Io tento, ma spesso tendo a far prendere loro il MIO carattere. E' davvero difficile... ^^
Una vostra opinione mi aiuterebbe. ehehehe...
vabbè, me ne vado, prima di scrivere un poema.
Un bacione
Riri