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10 agosto 2012

Fic: Gelosia

In attesa di altri capitoli di BBI, ecco a voi un altro one-shot. Buona lettura!

GELOSIA
Capitolo unico

Le aveva detto no? E più volte no.
Per il colmo, lo aveva sbattuto fuori, come molte volte avevano fatto le sue ex. Sbattuto fuori dalla porta, senza il modo di replicare. Abbandonato come un cucciolo sotto la pioggia.
Sospirò. Quella ragazza era impossibile, come un gyarados con la luna storta.
Eppure era da un po' che non si vedevano e quando lui era entrato in palestra, lei lo aveva ricevuto con un abbraccio e un sorriso caloroso. Così come era solita fare con lui.
Approfittando di questo suo buon umore, le aveva raccontato delle ultime novità della sua vita e dei suoi studi. Lei aveva ascoltato attentamente e gli aveva brindato sinceri complimenti per i suoi traguardi.
Dopo anni, la ragazza era rimasta la stessa di allora, carattere forte ma anche premurosa con i suoi amici. Quando poi lui era tornato dai suoi viaggi per dedicarsi allo studio, lei era stata la prima a riceverlo a braccia aperte e a sostenerlo nel suo nuovo obiettivo. Anche se era difficile per entrambi vedersi mutuamente, non si scordavano di farsi qualche colpo di telefono. Come dei veri buoni amici.
Ed è così che erano passati gli ultimi due anni. Finché poi per una occasione speciale, era stato scelto lui per parlare a Misty di una questione delicata. Tracey si era rifiutato categoricamente di farlo. Da poco si era fidanzato con Daisy e non voleva farsi nemica la cognata.
Il ragazzo era dubbioso e in parte terrorizzato dalla reazione della peldicarote, ma convinto che fosse la scelta migliore, si avventurò nei pressi di Cerulean City, alla ricerca della capopalestra.
Il sorriso della ragazza da prima raggiante, però con evidente stanchezza, mutò in uno sguardo gelido quando le accennò dell'occasione speciale e che avevano bisogno del suo supporto.
Lei era stata diretta, senza giri di parole, un rotondo no gli aveva stampato in faccia.
Sperando che si trattasse solo di malumore passeggero, il ragazzo tentò nuovamente, ricevendo però la stessa risposta.
Convinto che l'ostinazione venisse premiata, come molte volte diceva un loro amico, era tornato più volte alla palestra. Con il solo risultato che lei era dieci volte più ostinata.
E se diceva no, era un no. Una volta era così infastidita che lui venisse solo per fargli quella proposta, che gli aveva fatto una sfuriata e lo aveva cacciato via in malo modo.
E lì si trovava ancora, con il sedere per terra a sospirare una e più volte, maledicendo il momento che aveva accettato di fare da ambasciatore. Stava solo rovinando la preziosa amicizia che c'era tra lui e la capopalestra, e per cosa poi?
Brontolò e tornò a casa. Lungo il sentiero, ricevette la chiamata di Tracey.
  • Ehi amico, com'è andata questa volta?
  • Un buco nell'acqua, anzi nella terra. No, Tracey, comincio fortemente a dubitare di questa trovata. Misty non accetterà mai.
  • Ma sono certo che sarebbe magnifica. L'hai vista anche tu all'opera, no? E soprattutto farebbe colpo su di lui.
  • Misty non è fatta per queste cose, le sue sorelle sì. E poi, con gli impegni che ha, cominciò a sospettare che quella ragazza si stia trascurando- ricordò come l'aveva vista sciupata, poco prima di sbatterlo fuori.
  • E' proprio per questo che il nostro piano deve procedere- insistette Tracey- Misty è testarda, ma sappiamo che sta sprecando una buona occasione.
  • Mhh....- era dubbioso- Chissà che non sia già tardi- mormorò.
  • Non dirlo nemmeno! Abbiamo affidato a te il compito di convincerla, perché più di tutti, lei ti da ascolto e siete rimasti in buoni rapporti. So che ce la puoi fare.
Avrebbe voluto ribattere, dicendo che anche Tracey aveva mantenuto una buona amicizia con Misty e che quello che si doveva subire l'ira di Misty era lui, non Tracey. Sospirò.
  • D'accordo...tenterò nuovamente- disse arrendevole- Ma se questo dovesse definitivamente rovinare la mia amicizia con lei, vi riterrò i principali responsabili!
Tracey ridacchiò, sapeva che Misty non avrebbe mai potuto odiarlo, anche se avesse fatto il cascamorto con tutte le ragazze del mondo.

****^****^****

Il giorno dopo, il ragazzo si presentò alla palestra. I suoi assistenti lo salutarono come d'abitudine e uno di loro prese lo sgradevole compito di avvisare la leader.
  • Non serve, sono qui- disse lei comparendo nell'atrio con uno sguardo truce. Gli assistenti si dileguarono, lasciando soli i due capopalestra.
  • Non ti facevo così insistente, Brock- incrociò le braccia- Cinque volte di fila. Cos'è, cerchi di raggiungere qualche record?
  • Niente di questo, lo sai- disse calmo il castano- Ma so che non è una brutta idea...
  • E allora fallo tu!- esclamò lei- Ci sono un sacco di ragazze disposte a prendere il mio posto...
  • Ma loro non sono te, Misty!
Lei fece una smorfia, per niente lusingata dal complimento.
  • Mi sopravaluti, sono una ragazza come tante e per di più molto impegnata, per dover perdere il mio tempo in queste stupidaggini.
  • Però...
  • Dammi un buon motivo per cui dovrei farlo- lo fissò con i suoi occhi color celesti.
  • Perché so che gli farebbe piacere vederti.
  • Gli regalerò una mia foto, contento?
  • E so che a te farebbe ugualmente piacere vederlo.
Sembrava aver colpito nel giusto. Lei assunse uno sguardo addolorato, chiaro segnale che la faccenda le aveva fatto ricordare qualcosa. Sguardo poi sostituito da rabbia.
  • Non m'interessa- concluse.
  • Non ti credo.
  • Per quanto assurda sia la richiesta, lo farei se si trattasse di voi, i miei amici. Non per lui.
  • Ascolta, so che lui non è perfetto, però dagli un opportunità...- lei scosse la testa- E se non per lui, allora fallo per me. Io ci terrei che tu sia presente- gli sorrise dolcemente. Un sorriso, che sapeva che faceva addolcire la capopalestra.
Lei sembrò rifletterci su. Forse stava cominciando ad abbattere quella sua barriera di ostinazione.
  • Ti rendi conto cosa mi stai chiedendo di fare? Se mi vedesse qualche mio assistente...
  • Non potrebbe che rimanerne affascinato- disse lui galante.
Misty si toccò il codino indecisa. Lui intuì che era quello il momento di insistere.
  • Misty- la prese per mano- tu sei la migliore capopalestra di pokémon d'acqua e una stupenda nuotatrice. Vorrei che per una volta anche lui se ne accorgesse.
  • Uno spettacolo, eh?- fece lei roteando gli occhi- Ma sia chiaro che una volta terminato, io sparirò. Non voglio saperne di venire coinvolta in altre vostre trovate- aggiunse ironica.
Brock annuì soddisfatto. Ce l'aveva fatta.

****^****^****

Era riuscito nell'intento. Misty avrebbe partecipato allo spettacolo, per quanto fosse contraria e imbarazzata. Però sapeva che quella sarebbe stata l'ultima cosa che gli avrebbe concesso. Non dovevano sprecarla.
  • Come vanno i preparativi?- chiese lui guardando il ragazzo dai capelli neri e fascia verde.
  • Direi bene- rispose Tracey- È stato gentile il professore Oak a lasciarci usare parte del suo laboratorio.
  • Ehi, voi due!- fece il castano con il grembiule tra le mani- Io sto andando. Avete giusto venti minuti, prima che arrivi con lui.
  • Saremo pronti- confermò Brock.
  • E Misty?- chiese guardandosi intorno.
  • Si sta cambiando. Duplica la sta aiutando.
  • Tsk, non capisco perché fare tanta fatica per lui- alzò le spalle scocciato- D'accordo, ha appena vinto un torneo, ma addirittura realizzare uno spettacolo per lui...
  • Ti ricordo che l'idea è stata tua- disse Tracey.
  • Davvero?- fece divertito Brock guardando prima Tracey e poi il neo professore.
Gary si morse il labbro, lui e la sua boccaccia. Ma starsene zitto, no eh?
  • La mia era solo una provocazione, non credevo che mi avreste preso sul serio- si voltò- Come se mi interessasse!- uscì dal laboratorio brontolando.
Brock continuò a sorridere. Sotto sotto, Gary era sempre un buon amico, nonostante volesse mostrarsi distaccato. E questo gli ricordava Misty.
Decise di andare a controllare la ragazza. Arrivò alla stanza e bussò.
  • Che nessuno entri!- sentì la voce allarmata di Misty.
  • Chi è?- chiese la voce di Duplica.
  • Sono Brock.
La porta si aprì e vide la faccia un po' esausta di Duplica.
  • Come va?
  • Mi ha fatto tribolare, ma siamo pronte- indicò la ragazza seduta davanti allo specchio e di spalle alla porta.
  • Misty...- disse lui sorridendo incantato e sbirciando nel riflesso dello specchio.
  • Non riesco!- esclamò lei. Le sue spalle sollevate e irrigidite- È stata una pessima idea, non dovevo accettare!
  • Misty, si tratta solo di panico da esibizione- disse Duplica, cercando di farla ragionare- Ti passerà una volta fuori.
  • Io non mi esibirò! Che ci vada Dawn o May- si voltò. Era pallida in volto.
Brock sorrise addolcito da quella immagine, sembrava così fragile. E sapeva che non era panico per esibirsi, ma bensì aveva preso coscienza di cosa doveva fare davanti a chi.
  • Misty, sei stupenda, te l'ho mai detto?
La ragazza storse le labbra.
  • Con me non funziona, Brock. Lo so che sono un completo disastro.
  • Non è vero- sospirò il castano.
Possibile che quella ragazza tutt'ora non si rendesse conto del fascino che emanava? Il suo corpo modellato da tanto esercizio in piscina e palestra, faceva venire le vertigini ai suoi sfidanti. E lei, così presa dai suoi impegni, trascurava il suo aspetto. Una volta l'aveva trovata con indosso il pigiama, mentre dava da mangiare ai suoi pokemon. E lui che credeva che fosse Ash, quello distratto!
  • Andiamo, fai un ultimo sforzo- insistette Brock.
  • Non ne capisco il motivo. Che senso ha che io mi esibisca?
  • Ha senso per me, ok?
  • Mh...- lei lo guardò dubbiosa, ma poi si arrese- Ricordati che una volta terminato, me ne andrò subito in palestra.
Brock la aiutò ad alzarsi. Era difficile muoversi con un costume così aderente.
Se già Misty era carina, con quel costume provocante avrebbe steso qualsiasi ragazzo. Peccato che a lei non interessasse altro che la sua palestra. E sapeva qual'era il motivo così ossessivo che non la faceva allontanare dalla palestra. Per questo sperava che questa idea l'avrebbe svagata un po'.
Il bruno diede un occhiata all'orologio, erano passati i venti minuti di Gary, dovevano essere già arrivati.
Sentì le voci da lontano. Misty afferrò forte la mano di Brock, era tesa.
  • Iniziamo?- Tracey li raggiunse. Anche lui vestito per l'occasione.
E insieme si presentarono sul scenario allestito per l'occasione. Di fronte, il pubblico che applaudiva quando le luci si spensero.
Iniziò la recita, le ragazze interpretarono bene la loro parte. Anche i ragazzi si dimostrarono degni di nota. Erano presenti tutti per l'occasione, sia vecchie che nuove conoscenze, tutti contenti di poter partecipare allo spettacolino per festeggiare il suo ritorno. Il copione era stato buttato giù da Tracey, aiutato da Daisy, e ispirati alla famosa storia della Sirenetta.
I pokemon zampettavano qua e là, si sentivano le star dello spettacolo. E poi apparve lei, con quel suo costume da sirena e Psyduck al suo fianco. La scena non seguì esattamente il copione, giacché il pokemon commetteva qualche gaffe e si rifiutava di mettersi in acqua. Misty lottava nel farlo ragionare e allo stesso tempo proseguire con la recita, per lo più improvvisando. Il pubblico si divertì a quelle scenette.
Tutto sommato stava andando bene. Poi si arrivò al momento del canto e ballo. Brock comprovò un'altra volta, quanto quella ragazza possedesse fascino in quello che faceva.
E finalmente la fine, la sirena diventava schiuma per il dolore del tradimento della persona che più amava. Misty scomparve tra la schiuma, tra lacrime e dolore dipinto nel suo volto, e le luci si spensero. Quando si riaccesero, il pubblico applaudì emozionato.
Misty si scrollò la schiuma dal corpo e quando incrociò lo sguardo di Brock, corse ad abbracciarlo. O meglio, ci tentò. Quella coda da sirena, la faceva inciampare di continuo. Brock dovette sostenerla prima che cadesse.
  • Grandiosi, tutti quanti- fece il prof. Oak applaudendo.
  • Concordo- disse Delia sorridendo- È stato divertente. Siete stati bravissimi.
  • Sì, mi sono emozionata nella scena di combattimento- disse Iris imitandoli.
  • Io mi sono commosso per la fine della Sirenetta- disse Dento con gli occhi lucidi.
  • Grazie- disse Tracey a nome di tutti i partecipanti- Grazie anche al prof. Oak di averci fatto usare il laboratorio. Farlo in casa, sarebbe stato un macello. E poi doveva essere una sorpresa- e guardò il ragazzo dagli occhi castani e capelli neri- Una sorpresa per il ritorno di un nostro caro amico. Bentornato Ash, spero che ti sia piaciuto lo spettacolo.
Il ragazzo guardò prima Gary, poi sorrise.
  • Ora capisco perché eri così agitato e mi mettevi fretta- ridacchiò- Ma potevi essere più gentile, no? Mancava poco che mi frustassi.
  • Se lo fossi stato, ti saresti perso in qualche incontro con degli allenatori sconosciuti- spiegò Gary. Ash sorrise imbarazzato, non aveva torto Gary.
Gli amici gli corsero incontro per abbracciarlo, salutarlo e congratularsi per la sua recente vittoria.
  • Ho apprezzato molto il vostro spettacolo, è stato un bel regalo. Mi sono divertito- poi guardò il pokemon giallo sulla sua spalla- Anche tu, giusto?
Pikachu annuì contento.
  • L'idea di chi è stata?- chiese il ragazzo.
  • Di Gary- disse Tracey. Gary lo fulminò con lo sguardo- Ma abbiamo collaborato tutti.
  • E Misty dov'è?- chiese Delia guardandosi intorno.
  • Deve essere andata a cambiarsi- disse Duplica.
  • Peccato, avrei voluto farle una foto con il costume. Le stava così bene. Vero Ash?
  • Oh...uhm- si grattò la testa e annuì imbarazzato.
  • Non puoi sbilanciarti di più?- fece Iris dandogli un colpetto con il gomito. Il ragazzo non rispose.
  • Vado a chiamarla- Brock si allontanò dal gruppo e quando giunse alla stanza, la porta si aprì da sola. Comparve la ragazza ancora con i capelli sciolti e con i suoi semplici vestiti indosso.
  • Misty- la guardò sorpresa- Sei scappata via e la gente ti reclama- scherzò lui.
  • Era nei patti, no?- fece lei tranquilla- Avrei partecipato allo spettacolo, ma appena finito me ne sarei andata.
  • Misty, non puoi dire sul serio. Di là ci sono i nostri amici, c'è Ash che è appena tornato dal suo viaggio e...
  • E allora?- fece lei alzando le spalle- Non m'interessa. Io sono venuta solo perché me l'hai chiesto tu. Ho lasciato la palestra ai miei assistenti e ho il timore che possano combinare qualcosa.
  • Misty, per favore- l'afferrò per il braccio, prima che scivolasse via- Lascia stare la palestra per una volta. Non accadrà niente, se ti assenterai per un po'. Non capisci che questo rincontro è anche per te? Da quanto non stai con i tuoi amici?
Misty lo osservò per qualche secondo.
  • Non sono esaurita, se è questo che vuoi dirmi. E stare qui, di certo non mi cambierà niente. Smettila di preoccuparti per me- e si staccò. Era offesa.
  • Brock...?- il castano si voltò e vide Ash venirgli incontro- Dov'eri sparito? Sbaglio, o mi sembrava la voce di...
Brock si voltò nuovamente e Misty si era dileguata. Sospirò. Non sapeva più cosa fare con lei.
  • Sì, era qui, ma è corsa alla palestra.
  • Oh, qualche problema?
  • No. È fatta così- alzò le spalle rassegnato.
  • Mh. E a te come va? Qualche novità?
  • Non proprio, mi sto specializzando nel campo della medicina. Ma questo lo sapevi già, no?-
Ash annuì.
  • E per il resto, sempre dietro le donne o...- si soffermò e lo guardò negli occhi- hai trovato quella giusta?
Brock si limitò a sorridere.
  • Chissà- e non aggiunse altro. Il moro lo fissò con sguardo interrogativo.

****^****^****

  • Ancora qui?- fece lei camminando avanti e indietro.
  • Sono solo in visita- disse lui con le mani alzate e sorridendo- E poi, avevi dimenticato il costume nel laboratorio.
  • Oh già, grazie. Le mie sorelle mi avrebbero fatto una testa così, se lo avessi perso.
Brock affidò il costume ad uno degli assistenti.
  • Allora, come si sente oggi la nostra stella?- scherzò lui.
Misty lo guardò di traverso.
  • Spiritoso- alzò uno scatolone, ma evidentemente era più pesante del previsto e indietreggiò.
  • Attenta!- afferrò Misty prima che potesse cadere. Lo scatolone però le scivolò dalle mani- Misty, stai bene?- le chiese, tenendola ancora tra le braccia.
  • Io...sto bene...- disse lei ancora confusa.
Poi notò qualcuno che era entrato nell'area incontri. Brock la vide impallidire e si voltò.
  • Ash...- lo vide in piedi ad osservarli. Dietro di lui i due ragazzi, Iris e Dento, che dalle loro espressioni sembrano sentirsi a disagio- Che sorpresa. Non mi avevi detto che saresti passato per Cerulean City.
  • Già, ho pensato che a Dento e Iris avrebbe fatto piacere vedere la palestra di Misty. Non mi aspettavo di trovarti qui- la sua voce era insolitamente piatta.
  • È stata una coincidenza- fece Brock, poi si rivolse a Misty che era ancora aggrappata a lui- Vuoi che ti accompagni in stanza?
Lei annuì debolmente. Non doveva proprio sentirsi bene, se accettava di farsi scortare in stanza.
  • Potete fare già un giro nel frattempo- disse Brock agli altri due capipalestra- Io arrivo subito- e sostenendola per le spalle, portò Misty fuori di lì. Passarono accanto ad Ash, ma né il moro né Misty fiatarono, anzi si ignorarono.
Questo non prometteva niente di buono.
Brock fece distendere Misty sul letto e si sedette sul bordo del materasso.
  • Dimmi che non è qui, che non è nella mia palestra- sussurrò lei fissando il soffitto.
  • Be', lo hai ignorato l'ultima volta. Dovevi aspettarti che venisse qui.
  • È colpa tua Brock. Lui non doveva neanche sapere che esistevo.
  • Sei sempre così tragica?- scherzò lui, ma Misty era seria.
Lei si appoggiò il braccio sugli occhi.
  • Non capisci. Io sto bene così. Ci ho impiegato tanto per abituarmi a questi ritmi. Non posso permettermi distrazioni.
  • Ash è una distrazione?
  • No, è un disturbo- poi si girò, dandogli le spalle- Per favore, fai vedere tu agli altri la palestra e fai in modo che se ne vadano al più presto.
  • D'accordo- acconsentì, ma non certo perché ne fosse convinto. Però per il momento non era il caso d'insistere. Misty doveva riposare.
Si alzò in piedi e andò ad aprire la porta. Aprendo, vide il moro davanti con il gesto di bussare e indietreggiò.
Brock diede un occhiata alla ragazza, non si era accorta di niente, così uscì silenziosamente.
  • Misty sta riposando- spiegò lui.
Ash annuì e i due s'incamminarono al piano di sotto.
  • Non mi vuole vedere, giusto?- disse d'improvviso Ash. Brock lo osservò. No, Ash non stava scherzando, era serio.
  • Hai ascoltato?
  • In parte- ammise- Mi odia? Cosa le ho fatto?
  • Non ti odia. È solo...solo...be' diciamo che domani starà meglio.
  • Mh. Ma con te non sembra di malumore. Con te non lo è mai- disse con tono che pareva un rimprovero.
  • Stai scherzando?- ridacchiò- Dimentichi quante volte mi ha tirato per le orecchie?
  • È diverso- disse lui ancora serio.
Brock perse il sorriso. Ash pareva averla presa troppo sul personale.
  • Ash...
Erano arrivati dagli altri. Ash recuperò il sorriso e non toccò più l'argomento. Brock credeva che Ash se ne sarebbe presto dimenticato.

****^****^****

Misty si svegliò quasi di soprassalto. Quanto aveva dormito? Si mise in piedi e si precipitò giù. I suoi assistenti dovevano essere già andati a casa. Ma allora perché sentiva delle voci provenire dalla cucina? Dei ladri? Proprio in cucina? E che volevano rubare, il formaggio?
  • Oh Misty, ben svegliata- disse Brock vedendola all'ingresso della cucina- Abbiamo pensato di preparare da mangiare...stavo per salire e portarti qualcosa.
Lei non si era neanche preoccupata di sistemarsi i capelli che erano evidentemente in disordine, così come la camicia era stropicciata.
Guardò i quattro ragazzi e non sapeva come reagire. Il moro riprese ad apparecchiare, come se niente fosse.
  • Devi assaggiare i manicaretti di Dento- disse Iris sorridendo e allentando la tensione- Ma neanche la cucina di Brock è da meno. Ora capisco come si è mantenuto in salute Ash.
Misty annuì e si sedette con loro. Non aveva voglia di fare scenate e doveva ammettere che aveva fame. Brock e Dento servirono in tavola e poterono iniziare a mangiare.
  • Misty, la tua palestra è così bella e così curata!- continuò Iris emozionata- Ho visto anche il tuo gyarados, è maestoso!
  • Grazie- tentò di sorridere.
  • Sarebbe interessante fare un incontro pokemon- disse Dento e guardò Ash- Che dici?
Il moro diede una veloce occhiata a Misty, lei aveva lo sguardo fisso sul bicchiere. I suoi amici sapevano che quando si trattava di incontri pokemon, Ash era il primo a farsi avanti, anche con quaranta di febbre.
Però in quel momento lui sembrava incerto, poco convinto della proposta.
  • Mh, sì...ma credo che Misty abbia da fare- disse senza guardarla.
Misty alzò leggermente la testa, sembrava infastidita, per come stringeva il bicchiere.
  • Credi che io non sia al tuo livello, Ketchum?- disse lei, rivolgendogli la parola per la prima volta da quando era arrivato a Pallet.
Ash la guardò, lei lo fissava con rabbia.
  • Non intendevo questo...
  • Ah no? Forse il maestro pokemon, preferisce battersi con chi ne vale la pena- disse lei acida- Kanto non ha più niente di interessante, per cui valga la pena di restare, giusto? Dovresti sbrigarti a ripartire- e detto questo, si alzò in piedi e uscì dalla cucina.
Ash si arrabbiò e fece per alzarsi per raggiungerla, ma Brock fu più veloce di lui, si alzò e rincorse la capopalestra. Il moro lo osservò allontanarsi e si lasciò cadere sulla sedia sbuffando.
  • Misty, fermati!- la raggiunse, mentre tentava di dirigersi nel suo ufficio- Che modi sono questi? Non potresti per una volta controllarti, quando hai ospiti?
Lei lo guardò da prima arrabbiata, poi si calmo.
  • Sì, hai ragione. Sono stata scortese con Iris e Dento.
  • E...
  • E basta. Non ho intenzione di scusarmi con lui.
  • Misty, per quanto farai i capricci? Potrebbe partire anche domani e tu...
  • Che parta, allora- fece spallucce- Come se m'importasse! Non è la prima volta che lo fa, non mi caldo né freddo- aggiunse con risentimento.
  • Non puoi dirlo sul serio, sei solo stressata...
  • No, sto benissimo. E sai cosa penso? Che lui non è altro che un viziato moccioso, egoista, stupido e...
  • Misty!- la rimproverò.
  • No, lasciala parlare- disse la voce dietro di loro. Si voltarono, Ash li aveva raggiunti- A quanto pare, ha molto da dire- disse guardandola risentito e incrociando le braccia- Avanti, cos'altro?
Misty captò bene la provocazione e fece per scatenare la sua lingua lunga, però Brock la bloccò.
  • No, Misty. Questo non lo risolverete insultandovi.
  • Chissà questo vada bene con altre persone. Ma quando si tratta di me, Misty non può che comportarsi come una selvaggia.
  • Come osi?!- Misty lo avrebbe strangolato, se Brock non si fosse messo di mezzo.
  • Unf, anche con un titolo di capopalestra, tu rimani la stessa- disse fissandola.
La ragazza era al massimo della sopportazione. Aveva accumulato così tanto rancore che neanche un muro le avrebbe impedito di ucciderlo.
Brock non capiva perché Ash la provocava apposta. Cosa voleva ottenere, di finire dritto all'ospedale? Non poteva credere che Ash avesse ancora quel lato infantile.
Il castano sentì scivolare la presa su Misty, si era liberata dal ragazzo e ora correva come un gyarados furioso da Ash.
Il moro prima sorpreso, poi non poté mantenersi calmo e istintivamente si diede alla fuga. I due corsero come razzi nella palestra. A nulla sarebbe servito che Brock li rincorresse.
  • Ma cosa stanno facendo?- chiese meravigliata Iris.
  • Sembra che stiano giocando- disse Dento.
  • Magari...- disse Brock alzando gli occhi al cielo. Però sapeva che era suo dovere fermarli. Si sarebbe sentito in colpa se fosse accaduto qualcosa a Ash.

****^****^****

Ash era veloce, non c'era da ridire, ma Misty era più agile e conosceva il campo di guerra. Con un balzo felino, lo agguantò per un braccio e lo fece retrocedere.
Misty lo bloccò con le spalle contro il muro. Entrambi non dissero niente in un principio, erano senza fiato per la corsa improvvisata e Misty non era nel pieno delle sue energie. Era stata solo la rabbia a farla correre in quel modo. E ora ne sentiva le conseguenze.
Poi i due si fissarono, ancora con rabbia nei loro sguardi.
  • Stupido- disse lei con il fiato corto.
  • Idiota- disse lui allo stesso modo.
  • Egoista.
  • Irascibile.
  • Egocentrico.
  • Prepotente.
  • Rospo.
  • Racchia.
  • Insensibile.
  • Acida.
Gli insulti andarono avanti, finché la lista non terminò e i due restarono senza niente da dirsi o offendere. Solo lo sguardo restava lo stesso.
  • Perché sei venuto? Non mi sembra di averti dato motivo di volerti vedere- disse Misty.
  • Ho sbagliato. Sarei dovuto restare con i miei veri amici.
  • Bene, io certo non ti tratterrò nella mia palestra.
  • Il titolo non ha certo calmato il tuo caratteraccio.
  • E a te la fama ha dato alla testa.
  • Questo dovresti dirlo a te stessa. Ti comporti come una pazza.
  • Sei tu che mi hai provocato.
  • E tu hai accettato la mia provocazione.
I due continuarono a guardarsi, la tensione che cresceva. Nessuno dei due voleva cedere per primo.
  • E se non volevi vedermi, perché sei venuta al laboratorio?- chiese lui- Perché hai partecipato alla recita in mio onore?
  • Certamente non per te. L'ho fatto solo perché Brock me l'ha chiesto.
Ash fece una smorfia. Sviò lo sguardo.
  • Già, avrei dovuto immaginarlo che c'era dietro lui- mormorò lui, con voce un po' bassa.
Misty lo guardò perplessa.
  • Brock, al contrario di me, era contento di vederti- disse lei.
  • Sì, che amico- disse con tono infastidito- Nascondermi la verità e colpirmi a tradimento.
  • Non ti permetto di parlare così di lui!- disse lei stringendo forte le mani nelle sue spalle. Era furiosa, poteva offenderla quanto voleva, ma Brock non lo doveva coinvolgere.
  • Oh, scusami tanto! Non volevo offendere il tuo ragazzo!- esclamò Ash arrabbiato.
Misty si zittì e lo guardò confusa. Cosa aveva appena sentito? Aveva sentito male?
  • Bell'amico! Non dirmi neanche, che stavate insieme- proseguì lui, con lo sguardo basso e amareggiato.
  • Co-co- cosa?!- divenne paonazza. Misty non sapeva se ridergli in faccia o prenderlo a schiaffi.
  • Non mentirmi anche tu. Mi ha già detto la verità Gary.
Gary, quel Gary...come si era permesso di fare circolare una tale assurdità!
  • E se anche fosse?- incrociò il suo sguardo- Se fosse vero, cosa cambierebbe? Le nostre vite private non devono interessarti.
  • E non mi interessano!- la spinse via e se ne andò senza voltarsi.
Non voleva che la ragazza lo guardasse in faccia. Sfortunatamente, lo aveva visto invece il castano. Brock si era appostato dietro il muretto ed era stato ad ascoltare. E quando Ash si era dato alla fuga, lo aveva incrociato. Il moro aveva lo sguardo ferito e addolorato. Brock non sapeva cosa dire. Ash si limitò a fare un sorriso ironico.
  • Eh, pare che questa volta hai fatto centro con la tua ennesima preda.
Era una cattiveria, ma Brock lasciò correre. Cercare di parlargli, sarebbe stato come gettare benzina sul fuoco in quel momento. Ash andò a cercare i suoi due amici e insieme se ne andarono dalla palestra.
Brock guardò serio Misty.
  • Perché lo hai fatto? Non tornerà più, lo sai.
  • Chi se ne importa- sbuffò lei- Hai ascoltato cosa ha detto su di te. Non posso perdonarlo.
  • Era stato raggirato da Gary.
  • Che creda a quello che vuole. Te l'avevo detto che era una pessima idea che ci rivedessimo. Spero ora che ti sia evidente come sta la situazione, io e Ash dobbiamo stare lontani.
  • Stai sbagliando Misty- disse lui triste.
La ragazza gli diede le spalle e si diresse a terminare i suoi lavori.

****^****^****

  • Ti ha detto così?- fece sorpreso Tracey- Ora capisco perché era così di malumore ieri.
  • Già, grazie alla grandiosa idea di Gary- Brock guardò arrabbiato il neo professore.
  • Ehi, ha fatto tutto lui- si difese Gary- Ash aveva già dei sospetti su di voi. Io ho solo dato una spinta in quella direzione.
  • Perché non gli hai invece detto la verità? Che io e Misty siamo solo amici.
  • Perché le apparenze erano contro di voi. Non puoi negare che negli ultimi tempi, voi siete diventati più affiatati.
  • Non conosci proprio il concetto di amicizia, eh?
  • D'accordo, ma che male c'è? Facendo in questo modo, Ash si è dato una svegliata.
  • Oh sì. Grazie a te Ash per poco non mi uccideva con lo sguardo.
  • Volevate una prova?- insistette Gary- Eccola qui, Ash è geloso marcio e ve lo ha dimostrato. Ma è troppo stupido per accorgersene. È troppo stupido per qualsiasi cosa.
  • Oh, non ti ci mettere anche tu- sbuffò Brock- Come se non bastasse sentire Misty insultare Ash.
  • E ora che si fa?- chiese Tracey- Ho sentito dal professore Oak, che Ash si sta informando su un nuovo viaggio. Non possiamo lasciarlo andare così, senza un chiarimento.
  • Non lo so- Brock chinò la testa- Io ci ho provato, ma sono così testardi.
  • E va bene. Gli dirò la verità- sbuffò Gary- Ma insisto che la mia idea era migliore della vostra.

****^****^****

Il castano entrò dentro la palestra e la trovò deserta. Dirigendosi verso l'arena vide la ragazza correre qua e là.
  • Dove sono finiti i tuoi assistenti?
  • C'era in televisione il grande concorso di coordinatori e mi avevano chiesto la giornata libera.
  • Potevi chiudere, allora. Non puoi occuparti tutto tu.
  • Sì che posso. Non vedi?- gli fece notare la palestra lucente, persino i pokemon- Non è la prima volta che resto sola in palestra.
  • Sei un essere umano, perché vuoi esagerare?
  • La palestra è tutto ciò che mi è rimasto- disse lei seria- L'unica cosa che abbia un senso per me. Senza, non saprei chi sono.
  • Non è difficile capirlo, sei un ottima allenatrice di pokemon d'acqua, Misty.
Lei sorrise stancamente.
  • Ti ringrazio. Hai sempre una parola gentile per me. E non so cosa avrei fatto, se anche tu ti fossi dimenticato di me. Ash non si è fatto problemi a dimenticarsi dei suoi vecchi amici o forse ero io a non andargli a genio. Non lo nego, so essere odiosa a volte- ridacchiò.
Brock la osservò, pareva che dietro quell'aria tranquilla, la ragazza non stesse bene.
  • E voi siete stati così pazzi a volerci riavvicinarci- lo guardò- Sai, in fondo, credo di averlo voluto anche io, di rivederlo. Non so, forse credevo che le cose sarebbero tornate come ai vecchi tempi- scosse la testa- Brock, dimmi che se n'è già andato...prima che io faccia qualcosa di stupido, come precipitarmi da lui- c'era panico nei suoi occhi.
  • Misty, credo che dovresti prenderti una pausa. Forse un viaggio non ti farebbe male.
  • Non posso Brock. Io...- lo guardò come terrorizzata- Io ho paura.
  • Paura?- lei annuì.
  • Mi sono abituata a stare dentro la mia palestra, che uscire mi spaventa. Ho paura di scoprire quante cose siano cambiate, paura di non trovare il mio posto.
  • È per questo che ti stai sovraccaricando di lavoro?
  • Forse. Se lavoro, non penso- abbassò lo sguardo malinconica- Sai, a volte sogno di fare la stessa fine della Sirenetta...dissolvendomi dietro la schiuma, soffrendo in solitudine. Credi che sia pazza?
  • Sinceramente, penso che hai perso qualche rotella, mia cara- scherzò lui- Non sei sola- l'accarezzò sulla testa dolcemente- Anche se Ash non vuole aprire gli occhi, tu non rimarrai sola. Ci sarò io a tenerti compagnia.
  • Grazie- lo prese per mano- Grazie per tutto.
  • Siamo amici, no?- si voltò un secondo, aveva forse sentito qualcosa?- Ora per favore, vatti a sedere. Sei così pallida.
Lei annuì docile e si sedette accanto ai suoi pokemon. Brock si diresse fuori dall'arena e per poco non gli venne un colpo.
Non si era sbagliato, c'era qualcuno.
Ash era seduto per terra, con la schiena appoggiata al muro. Lui si alzò lentamente, quando vide Brock.
  • Ash...
  • Non preoccuparti- disse mogio- Non sono qui per litigare. Ero solo venuto a...- non seppe continuare- Be', non ha importanza. Devo andare.
  • Ascolta Ash, al contrario di quello che ti avrà detto Gary...- lo guardò negli occhi- Io amo Misty.
Ash spalancò gli occhi e si irrigidì.
  • Be-bene...- si sforzò di sorridere- Sono contento per voi...
  • Tutto qua?
  • Come?
  • Ti ho appena detto che amo Misty e tu sei contento?! Non hai neanche un briciolo di orgoglio? Non vuoi neanche provare a portarmela via? Sei un codardo!
Ash gli diede una spinta.
  • Non sono codardo!- replicò lui come risvegliato.
  • Sì che lo sei!- gli diede un pugno e Ash indietreggiò. Si sorprese lui stesso di questo gesto, non era un tipo violento, ma la situazione lo richiedeva- Prova a reagire! Se lei ha veramente significato qualcosa per te, se ti rode vederla con me, perlomeno combatti!
Ash non se lo fece ripetere, gli saltò addosso e lo fece cadere per terra. Gli assestò un pugno.
  • Credi che non lo sappia?! Ma io non sono come te o chiunque altro! Lei mi ha sempre trattato diversamente da voi.
Brock lo fece cadere e ricambiò il pugno.
  • E questo non ti dice niente?! Sei l'unico per cui lei sta così male! Lei ti tratta in modo diverso da noi, perché tu sei speciale!
Ash si bloccò e guardò sconcertato il bruno.
  • Possibile che in questi anni tu non te ne sia accorto? Lei ha solo occhi per te! Ma tu con la tua distanza, l'hai ferita così tanto che lei si è attaccata alla palestra. E se lei è gentile con me, è solo perché io sono stato presente!- prese fiato e fissò il moro, non reagiva e guardava come assorto il soffitto- Ash...- il suo tono ora era più calmo. Si pentì di averlo preso a pugni.
  • Ho capito Brock- disse lui- Ma ormai è tardi, lei ti vuole bene e tu...- sospirò- Non mi metterò in mezzo a voi.
  • Non hai capito un accidenti! Ash, tu...- si bloccò e si guardò dietro allarmato. Avevano urlato, si erano presi a pugni e in mezzo a questo fracasso, Misty non si era accorta di niente?
  • Brock?- Ash lo vide pensieroso.
Brock si alzò e si diresse nell'arena. E capì perché Misty non li aveva raggiunti. Era accasciata al suolo, con i pokemon intorno che cercavano di svegliarla. Lei però era immobile, con un sorriso sulle labbra.
  • Misty!- Brock la chiamò, ma lei non rispose. Da quanto era svenuta?
  • Brock, dobbiamo portarla all'ospedale- disse Ash che lo aveva seguito.
  • Lo so, ma l'ospedale qui vicino ha chiuso per lavori e...
  • Non ha importanza- disse lui sbrigativo. Prese una pokèball- Charizard, scelgo a te!- e uscì il pokemon drago- La porto ad un altro ospedale.
Brock annuì, non era il momento di pensarci. Prese Misty e la depositò delicatamente sul dorso del pokemon. Ash si sedette subito dopo, cercando la posizione migliore per tenerla ferma e guidare il pokemon.
  • Ci vediamo là- disse Ash prima di volare via.
  • Sta attento...
Lo guardò allontanarsi, sentendosi impotente. Ash invece era stato risoluto e aveva agito senza farsi prendere dal panico.
Si pentì di avergli rifilato due pugni.

****^****^****

Entrò nella stanza in silenzio. Ci aveva impiegato un po' ad arrivare e una volta aperta la porta si trovò davanti ad una scena tenera.
La ragazza stava riposando sul letto e il ragazzo si era addormentato appoggiato al bordo del letto e tenendola per mano. L'infermiera gli aveva riferito che il moro aveva insistito per starle accanto, anche se non correva più rischi.
Brock sorrise a quella scena. Silenziosamente appoggiò un lenzuolo sul ragazzo e uscì dalla stanza.
Quei due, quanto lo facevano disperare!
Del resto se ne occupò lui, avvertì le sorelle, firmò vari fogli all'ospedale e diede da mangiare ai pokemon della palestra.
L'indomani tornò all'ospedale e quando fece per entrare nella stanza, Ash uscì di colpo. I loro sguardi si incrociarono, aveva segni della colluttazione del giorno prima sul volto.
Il moro brontolò e uscì sbattendo la porta.
  • Prego, stava aspettando te- disse lui con evidente gelosia- Io devo andare.
Brock sbatté le palpebre perplesso.
  • Come, scusa? Hai intenzione di ripartire...proprio adesso?
  • Non ho motivo per restare.
  • Allora ci sono andato leggero ieri! Credevo che...
  • Mi ha detto che è innamorata di te!- esclamò frustato- Come vedi, era sentimento reciproco...
  • E tu lei hai creduto?- non poté fare a meno di sorridere divertito- Ash, lei si è appena svegliata e ha visto te. Solo ieri stava soffrendo, come credi che avrebbe reagito?
  • Non mi ha permesso neanche di parlare...
  • Lo fa per evitare altre delusioni. E se ora te ne vai...- lo guardò serio- Be', non tornare più. Mi assicurerò io che non debba più vederti.
Ash lo guardò. Era chiaramente un avvertenza. Partire per dimenticarla o non partire e soffrire per non riuscire a dimenticarla.
  • Sii sincero per una volta. Non ti eri arrabbiato perché la vedevi con me? Forse il tuo desiderio non era che lei fosse più dolce con te? Perché ancora adesso lo neghi?- il moro si morse frustato il labbro- Tanto ti è difficile credere nei tuoi sentimenti? Cosa provi per lei?
  • La fai tanto facile...
  • Siete solo voi due che la fate complicata! Ora, torna dentro e dimostrami che non sei un codardo e che ci tieni a lei. Altrimenti, sei libero di andartene via e non tornare più.
Ash si grattò la testa. Aveva i capelli più in disordine del solito e le occhiaie indicavano che aveva passato la notte preoccupato per lei.
Senza dire niente, si voltò e aprì nuovamente la porta.
  • Per favore, puoi aspettare prima di entrare?- disse lui con voce bassa, con lo sguardo serio fisso alla porta.
Brock annuì e l'allenatore entrò. Chiuse la porta dietro di sé, lasciando Brock in attesa nel corridoio. Decise di aspettare, non perché temesse che Ash ne approfittasse per scappare via, ma perché temeva che Misty potesse ucciderlo.
Si era distratto a guardare fuori dalla finestra, che si accorse solo dopo che Ash era uscito e si era lasciato cadere sui sedili di attesa. Brock lo guardò preoccupato e ansioso. Il moro non sembrava avesse ricevuto ferite dalla discussione con la capopalestra.
Ash alzò lo sguardo e capì che il castano era in attesa di risposte.
  • Puoi andare ora, se vuoi- poi le sue guance si colorarono di un lieve color rosso- Io e Misty abbiamo...- sviò la vista- be' abbiamo finito di parlare.
  • Dal tuo sguardo, direi che non vi siete limitati a parlarvi- sorrise divertito.
Ash divenne completamente rosso, ma non tentò di rettificare.
  • Mi piace...- uscì fuori come un sussurro- Misty mi piace molto. E non perché...ehm, ci siamo baciati- e divenne più rosso, se era possibile- ma perché sono rimasto sorpreso nel vederla così cambiata nello spettacolo. Sapevo che Misty era carina, ma in quel momento ho sentito il fiato mancarmi. Credevo che la lontananza avesse soffocato qualsiasi attrazione per lei...- si fermò, non voleva andare oltre nel parlare.
I suoi pensieri intimi restavano chiusi come sempre dentro la sua testa. Questo dimostrava che Ash anche negli anni si imbarazzava nel parlare di certi argomenti, soprattutto se riguardavano il rapporto tra lui e Misty.
  • Brock...mi dispiace- Ash lo guardò negli occhi. Il castano rimase in silenzio incuriosito- Non ho fatto che creare problemi a tutti voi, e poi quella litigata...- abbassò lo sguardo vergognato- Mi sono comportato da pessimo amico. Vi ho visti così vicini tu e Misty il giorno che sono tornato, e poi anche in palestra...ero geloso, perché lei non mi aveva rivolto un saluto o anche un sorriso da quando ero arrivato. E quando Gary mi ha detto che c'era qualcosa tra voi, ho provato rabbia, mi sentivo tradito da te per non averlo saputo prima...prima che risvegliassi i miei sentimenti per lei- sospirò- Ma ora che sai cosa provo per lei...cosa accadrà?
Brock alzò lo sguardo al cielo. Per molti aspetti, Ash restava sempre un bambino. Però doveva riconoscergli che aveva almeno fatto un passo avanti.
  • Tu cosa credi?- si sedette accanto a lui. Era suo amico e tutto ciò lo aveva fatto anche per lui.
  • Siamo innamorati della stessa persona...- continuò l'altro.
  • Oh sì, così come sono innamorato di May e di Dawn...
Ash inarcò il sopracciglio in evidente confusione.
  • Credevo che Misty...
  • Misty è speciale per me, ma non nello stesso modo che lo è per te. Lei è mia amica e lo resterà- Ash fece per dirgli qualcosa- Vedi Ash, per te è semplice. Sei sempre in viaggio, conosci nuova gente e fai nuove esperienze. Per chi invece è costretto a rinunciarci, la vita può risultare monotona, piatta e vuota. Quando sono tornato però c'era qualcuno che mi aspettava lì a braccia aperte. Non ho sofferto di malinconia perché c'era lei. E lo stesso è stato per lei- lo guardò serio. Ash ascoltava silenzioso- Non riesci a capire come si sia sentita, quando tornando alla palestra l'ha trovata vuota? Non aveva notizie dei suoi amici ed era stata costretta a prendersi delle responsabilità che non aveva chiesto. Per sfuggire alla solitudine, si è attaccata alla palestra e ha lavorato senza sosta- poi indicò la porta da dove era uscito Ash- E questo è il risultato.
  • Perché non me l'aveva detto che si sentiva sola?- chiese lui triste.
  • Sul serio credi che Misty te lo avrebbe detto così apertamente?- ridacchiò- Oh andiamo, avrebbe preferito passare una notte con un Caterpie, piuttosto di confessarti che gli mancavi.
Il rossore sul viso di Ash ricomparve.
  • Anche a me è mancata...- si toccò la nuca imbarazzato- Voglio dire, mi sei mancato anche tu e tutti i nostri amici...ma lei in particolare modo- aggiunse malinconico.
  • Be', adesso non ti mancherà più, giusto?- sorrise. Ash annuì.
  • Ah, ma non mi mancherà Gary. Non dopo quello che ha combinato- disse lui minaccioso.
  • Vero. Però forse lui ha capito meglio il tuo carattere. Sapeva che per farti reagire, doveva portarti al limite. E temo di averlo fatto anch'io, mentendoti e prendendoti a pugni. Mi spiace.
Ash sorrise.
  • Ehi, ritieniti fortunato che fossi fuori forma, altrimenti avrei vinto io- i due risero- Siamo ancora amici, vero?- il moro gli diede la mano. Brock gliela strinse.
  • Sempre.

****^****^****

  • Ti dico di no!- esclamò la voce di una ragazza, Misty.
  • Perché? Non puoi ripensarci?- era Ash- Ahi Misty, mi fai male!
  • Te la sei cercata, stupido!
Brock accelerò il passo verso l'entrata della palestra di Misty. Non poteva credere che ancora stessero litigando! Con tutta la fatica che ci aveva messo a farli rappacificare. E appena si era allontanato, loro avevano ripreso i loro litigi!
  • Voi due...!- esclamò lui entrando dentro l'arena e pronto a dirgliene quattro.
Ma si bloccò quando vide Ash con in mano un costume e la ragazza che lo pizzicava per le guance arrabbiata. Intorno a loro, scatoloni chiusi e altri aperti.
  • Brock!- esclamarono i due sorpresi.
  • Che succede qui?- fece lui confuso.
  • Stavo riordinando i materiali degli spettacoli delle mie sorelle- spiegò Misty, lasciando andare le guance di Ash- Quando Ash ha trovato quel stupido costume di sirena.
  • Non ci trovo niente di male- fece lui con guance gonfie- Ho solo pensato che non sarebbe male vederti con indosso...
  • Non ci pensare neanche!- disse lei imbarazzata- Non lo farò mai.
  • Però per Brock lo hai fatto- disse lui risentito, con una punta di gelosia.
  • Era diversa la situazione!- lei nel panico indietreggiò.
Brock ci impiegò un po' per comprendere.
  • Oh!- e non poté trattenersi dal ridere.
  • Brock, non fa ridere!- disse lei nervosa- E la colpa è tua, è iniziato da una vostra idea.
  • Sei la solita esagerata, mica ti sto chiedendo di esibirti nuda- fece Ash sbuffando. Misty lo riprese per le guance- Ahi Misty! Che non sono un bebè! È solo per uno spettacolo di beneficenza.
  • Allora vacci tu vestito da sirena- disse lei smettendo di torturarlo.
  • Ehm, se mi permetti, non la trovo una grande idea, Ash- disse Brock. Misty fece un sorrisino vittorioso, Ash sbuffò. Il castano si avvicinò all'orecchio del ragazzo- Tieni conto che allo spettacolo ci saranno un sacco di ragazzi e non mi sembra il caso di far mostrare i tributi femminili della tua ragazza.
Ash ci ragionò su. Era vero, quel costume da sirena, con quella aderenza e il corpino piccolo, era anche fin troppo provocatorio. Sarebbe andato bene ad un'altra ragazza, ma non avrebbe sopportato che qualcuno sbavasse dietro la sua Misty.
  • D'accordo, mi vestirò io da sirena- concluse lui.
  • Che!- esclamarono Misty e Brock inorriditi.
  • Eh, non sapete neanche riconoscere uno scherzo! Anche se non starei così male- ammise- Forse sarei anche più femminile di Misty- scherzò lui. La ragazza lo fece volare in piscina.
  • Idiota!- gli gridò prima di andarsene incavolata.
Ash riemerse dall'acqua ancora scioccato.
  • Che ho detto questa volta!
Brock gli si avvicinò, con un sorriso divertito.
  • Ehh, amico. Questa te la sei proprio cercata.

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Ehehe...be', è penosa, lo so ^^' Questa fic l'avevo scritta prima della fic Equivoco, ma non avevo tempo per sistemarla. E anche perché non mi convinceva (non mi convince neanche ora). Il titolo ancora meno, infatti è provvisorio. Se mi verrà in mente un titolo più coerente con la storia, lo cambierò.
Avevo pensato che dopo tante fic, sarebbe stata carina una storia con il punto di vista di Brock...il caro vecchio Brock senza occhi XDD
Però bon, ormai è fatta. L'ho pubblicata XD
Alla prossima fic!

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