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9 maggio 2012

Fic: Change 4


Autrice Riri

CHANGE
Capitolo 4

Un raggio di sole sfuggito dalle tende si posò sui suoi occhi, svegliandolo. Alzò le palpebre: era coricato sul divano. Possibile che... fosse stato tutto un brutto sogno?

Si alzò, ma non appena vide quelle gambe lisce e snelle il mondo gli crollò addosso e anche quella piccola speranza si sgretolò in pochi attimi.
No, che non era stato un sogno. Lui era ancora Misty. Non si ricordava troppo il perché si trovasse sul divano: ricordava la strada del ritorno, fatta mano nella mano con Misty (che più che altro se lo trascinava dietro), ricordava di essere entrato in casa, con una tale stanchezza che gli aveva fatto vivere il tutto come in un sogno. E poi si era lasciato cadere sul divano. A quanto pareva, da lì non si era più mosso.
Si guardò attorno: Pikachu non si vedeva. Probabilmente era al laboratorio con Brock e il professore.
Si alzò in piedi e si tolse quel fermaglio che doveva fissare la pettinatura ormai sfatta che Misty gli aveva sistemato il giorno prima. Lo poggiò sul tavolino del salotto, mentre sentiva i capelli ricadergli sulle spalle. Ancora gli faceva uno stranissimo effetto sentirseli così lunghi.
Si avvicinò alla finestra e, con un unico gesto, scostò le tende, lasciando entrare un fascio di luce fortissimo, che lo accecò.

    • Ben svegliato! –
Si voltò. Misty era ferma sulla soglia della cucina, sorridente. In un momento ad Ash venne un terribile dubbio... Misty più cucina uguale: pericolo di avvelenamento.
    • Brock è venuto a prepararci la colazione. Ora è tornato al laboratorio. Dai, vieni a mangiare. –
Ash sospirò, sollevato. Pericolo scampato, menomale.
    • Ci sono novità? – le chiese, seguendola.
    • Purtroppo no. Ma non si arrendono. Sono sicura che troveranno un modo per farci tornare normali. –
In quel momento il telefono trillò. Entrambi si guardarono sbigottiti: e se fosse stato Brock? Avevano trovato qualcosa?
Ash si fiondò a rispondere, ma, quando lo fece, dall'altro capo si udì la voce di sua madre.

    • Oh, ciao Misty! Buongiorno! –
Dopo un attimo di smarrimento, Ash si ricordò di avere la voce dell'amica. Si schiarì la gola, facendo finta di niente.
    • Salve, signora. Tutto bene lì a Jotho? 
    • Tutto benone, grazie cara. Ho chiamato perché volevo ricordare a quello smemorato di mio figlio che oggi lo aspettano alla radio per un'intervista. Glielo puoi ricordare tu? –
Lo “smemorato” tiratogli dalla madre passò immediatamente in secondo piano, quando udì la motivazione della chiamata. La pressione collassò e quasi gli sfuggì di mano il telefono.
    • Eh... sì... va bene, ci penso io. – si costrinse a rispondere.
    • Grazie mille, cara. Magari richiamerò stasera per sapere com'è andata. –
Detto questo riattaccò. Ash ripose il telefono nell'apposita base. Si era completamente dimenticato... e ora? Non poteva presentarsi così... e adesso? Se non si fosse presentato... che figura ci avrebbe fatto?!
Notando il pallore mortale che aveva assunto, Misty si alzò, andandogli affianco.

    • Che cos'è successo? –
    • La radio.... io... l'intervista.... me n'ero... dimenticato. –
    • Intervista su cosa? –
    • S-su... sull'ultimo torneo svolto. È perché sono arrivato secondo. Volevano sapere le mie impressioni... – si lasciò cadere su una sedia – Oddio, e adesso che cosa faccio?! –
    • Ci vado io. – rispose Misty, molto semplicemente.
    • Lo faresti davvero? –
    • Certo. Dopotutto ieri tu mi hai aiutato, nonostante ti sia costato molto. Ora tocca a me. Non ti preoccupare, ok? Per le diversità fisiche... metterò berretto e occhiali da sole, così nessuno li noterà.–
Ash si rianimò. Non poteva fargli un favore più grande! La ringraziò di tutto cuore e lei gli sorrise solare. Solo in quel momento, Ash si rese conto di quanto gli fosse mancato quel modo di sorridere. Perché, seppure fosse la propria faccia, quella che vedeva, il modo era quello di Misty. Solo lei sapeva davvero tranquillizzarlo, piegando semplicemente gli angoli della bocca all'insù.

Quel pomeriggio, dopo essersi preparata a dovere, Misty afferrò il berretto nero e rosso che Ash aveva sempre indossato a Sinnoh e se lo ficcò in testa, ben attenta a non lasciar sfuggire neppure un ciuffo color carota.
Ash l'aspettava nell'atrio. Pareva davvero in ansia.

    • Ehi, prenditi una camomilla, ok? Andrà tutto bene... – lo rassicurò, prendendo gli occhiali da sole che il ragazzo le stava porgendo.
    • V-va bene... mi fido, eh? –
    • Certo che ti fidi. Dopotutto io sono Misty! – gli fece l'occhiolino e uscì chiudendosi la porta alle spalle.
Ash rimase ad osservare con aria assente la superficie liscia del legno.
Ma certo che sarebbe andato tutto bene. Dopotutto era solo un'intervista e Misty lo conosceva benissimo. Non avrebbe avuto problemi ad immedesimarsi nel suo modo di pensare.

La torre radio di Lavandonia era davvero immensa. Sapeva che era stata eretta da poco al posto di quella spettrale torre in cui una volta Ash aveva rischiato la pelle... ma non aveva mai avuto occasione di andarla a visitare. Né tanto meno motivo.
Quando le porte scorrevoli si aprirono al suo passaggio, subito si ritrovò davanti una reception, ove una donna indaffarata rispondeva a tre telefoni contemporaneamente, e una scala, chiusa al passaggio da due uomini in giacca, cravatta e auricolare, che cercavano disperatamente di tenere a bada un mucchio di ragazzi urlanti e recalcitranti. Misty notò che molti di essi erano ragazze.
Si avvicinò curiosa, con l'intento di scoprire il perché di tanta agitazione. Quando passò, la donna dietro al bancone neppure la notò.

    • Sappiamo che è qui! – sentì urlare una ragazza, quando fu abbastanza vicina.
    • Vogliamo vederlo! –
    • Fateci vedere Ash!!! –
Misty sentì la pressione collassare. Oh, cavolo... quelli erano tutti fan di Ash? E... se l'avessero vista? Di certo non se la sarebbe cavata solo con qualche livido. D'altronde, era rinomata la pazzia che colpiva all'improvviso certi fan alla vista del proprio idolo.
Arretrò di qualche passo, spaventata, proprio nell'attimo in cui una delle due guardie la notò. La riconobbe sicuramente perché le fece un rapidissimo gesto verso la sua destra. Misty seguì il suo sguardo: un ascensore. La sua salvezza!
Camminando in punta di piedi riuscì ad arrivarci. Premette il tasto... e le porte metalliche si aprirono con un rumorosissimo dling-dlong. La stanza si era ammutolita. Misty deglutì, voltandosi appena verso la folla che un secondo prima strillava. Tutti la stavano guardando con cipiglio deciso. Sì, era consapevole che lo stupore sarebbe durato ancora solo per tre, due, uno...
Si infilò svelta nell'ascensore e premette uno dei tasti a caso, con il solo desiderio di salvarsi da quella mandria vociante che ora stava correndo verso di lei. Fortunatamente ce la fece e le voci si fecero sempre più lontane.
Sospirò, lasciandosi andare contro alla parete. Un incubo, ecco cosa! E Ash come diavolo faceva a vivere quello ogni giorno, ovunque andasse?
E se... il fatto di tenere sempre il berretto non fosse stato solo per comodità?
Non pensare che per me sia tanto meglio. Non è rilassante come credi quello che faccio io! Non è tutto rose e fiori, sai?”
Una gocciolina le scese sulla tempia. Adesso cominciava a capire cosa intendesse. La fama aveva un prezzo, purtroppo.
Quando finalmente giunse nella sala radio, venne accolta da una radiocronista tutta pimpante e dal sorriso falso come Giuda stesso. La fece sedere davanti a lei, le sistemò il microfono e osservò il suo collaboratore, che da dietro lo spesso vetro le faceva il conto alla rovescia con le dita della mano.
    • Buon pomeriggio a tutti, cari ascoltatori! E benvenuti ancora una volta a “Professione Allenatore”, il programma radiofonico di tutti gli allenatori! – partì una musichetta gioiosa e allo stesso tempo patetica che fece venire il latte alle ginocchia a Misty.
    • Oggi, come ospite speciale, abbiamo qui con noi niente meno che Ash Ketchum! –
    • B-buongiorno... – sorrise incerta Misty. Doveva riprendersi, doveva farlo per Ash. Lui si fidava di lei. Scosse la testa, cercando di superare quello sbigottimento che le aveva causato l'introduzione.
    • Allora, Ash. Hai partecipato all'ultimo torneo svolto a Sinnoh. Come lo hai trovato? –
    • A... a dire la verità... – doveva pensare come Ash, pensare come Ash – … è stato davvero emozionante! Ormai ho partecipato a svariati tornei, ma ogni volta è come la prima. E c'è da dire che non ci si annoia mai. – aggiunse sorridendo.
    • Uhm... sappiamo che ce l'hai davvero messa tutta. Hai sconfitto perfino il potente Darkrai che mai, in tutto il torneo, era stato anche solo toccato. Come ti sei sentito in quel momento? –
    • Bhe, è stata indubbiamente una gran soddisfazione! Avrò anche perso, ma anche il solo fatto di essere riuscito a superare i miei limiti, anche solo per un attimo, mi ha fatto sentire un vincitore. –
    • Parole davvero molto sagge per un ragazzo così giovane. – si complimentò quella, sempre sfoggiando quell'odioso sorriso – Ma dimmi, anche se hai perso, tantissimi fan ti sono rimasti fedelissimi! –
    • Me ne sono accorta... – mugugnò Misty.
    • Come? –
    • Ehm... eh... me ne sono accorto. Ed è sempre un piacere sapere che c'è sempre qualcuno che crede ancora in me. –
Ash, da casa, sedeva con la radio vicinissimo all'orecchio. Sorrideva mestamente, perché ora sapeva davvero che Misty lo conosceva in tutto e per tutto. Ogni singola cosa fino a quel momento detta dalla ragazza a nome suo, rispecchiava il suo pensiero alla perfezione. Ma non era sicuro che, se ci fosse stato lui al suo posto, sarebbe riuscito a spiegarle con tanta esattezza.
    • Ma veniamo a domande più personali. – disse la voce della radiofonica – Ce l'hai la ragazza? –
Ad Ash quasi sfuggì di mano la radio. E adesso?! Certo che non ce l'aveva la ragazza! Ma Misty come avrebbe reagito? Si sarebbe fatta scoprire?!
    • Eh? – rispose infatti lei. Ash si schiaffò una mano sulla faccia. Erano fregati.
    • Bhe, indubbiamente riscuoti un enorme successo tra le ragazze, oltre per la tua fama anche per il tuo aspetto da affascinante ragazzo. Possibile che non ci sia nessuno, proprio nessuno, che ti interessi? Attento che la tua risposta potrebbe costarti molti fan. – scherzò alla fine la donna, ma Misty non rispondeva più.
Ash si fece prendere dal panico. Era fatta. Finita. A dire la verità neppure lui avrebbe saputo dare una risposta a quella domanda. C'era qualcuno che gli interessava? No, almeno che lui sapesse. E poi, cosa si intendeva esattamente con “interessarsi”?
Poi, accadde il miracolo: Misty parlò.

    • A dire la verità, preferisco non rispondere a questa domanda. Sugli affari di privacy non mi piace divulgare niente, su questo sono irremovibile, mi spiace. –
    • Oh... che peccato. Sono sicura che molte ascoltatrici saranno rimaste deluse da questa risposta. Un'ultima domanda: qual'è la cosa che preferisci fare una volta terminato un viaggio? –
    • tornare a casa. Riposarmi e, soprattutto, rivedere le persone a cui voglio bene, oltre che tutti i miei cari pokémon. –
    • Davvero impressionante. Un ragazzo fatto di cose semplici. Il fatto che il successo non ti abbia dato alla testa ti fa onore. È sempre più difficile ormai trovare giovani onesti. –
    • Bah... tutto il successo che voi mi attribuite... non so se crederci o no. Il successo può anche essere una cosa temporanea, mentre la famiglia è per sempre. Io non mi sento diverso dal solito... sono semplicemente Ash. E questo non cambierà mai. –
Ash sorrise. Grazie... grazie Misty....iniziò a pensare che, dopotutto, lei fosse realmente la sola a capirlo.
Quando finalmente Misty rientrò in casa, pareva fosse stata travolta da un treno. Ash e Brock, che era tornato per preparare la cena, le corsero incontro, preoccupati.

    • S-stai bene? Hai un aspetto terribile... – le disse Ash.
    • Oh no... sono solo stata investita da un camion con su scritto fan impazzite. Ma niente di che, tranquilli... – commentò sarcasticamente lei, andandosi a sedere sul divano, dove crollò con un verso esasperato.
    • Spero che almeno tu abbia ancora la forza di mangiare. – le chiese Brock, picchiettandole il mestolo sulla testa, per vedere se era ancora viva.
    • Non lo so... – mugugnò lei con la faccia schiacciata contro al cuscino.
Ash le si sedette vicino, con le braccia incrociate. Sapeva cosa volesse dire vedersela con certe matte.
In quel momento il videotelefono squillò. Misty si tirò su di scatto, guardando Ash con gli occhi sgranati, così come anche lui. Non potevano rispondere in quello stato. Nel vederli si sarebbero scatenate domande. Si voltarono verso Brock, che annuì, andando a rispondere. Sia Ash che Misty si lanciarono dietro al divano, producendo un gran tonfo, nello stesso attimo in cui il ragazzo alzava la cornetta.

    • Qui casa Ketchum. Chi parla? –
    • Brooock, ciaoooo!!! –
Misty si irrigidì all'istante. Oh no... quella voce...
    • Daisy! Che bella sorpresa! Come va lì a Cerulean. –
    • Non c'è male, caro, non c'è male. Piuttosto, posso parlare un attimo con la mia sorellina? È urgente. –
    • Mi spiace, ma in questo momento non è in casa. Di pure a me, le riferirò. –
    • Uhm... va bene. Dille che domani è obbligata a tornare a casa. Abbiamo annunciato uno spettacolo nuovo per risollevare le entrate e non annoiare i clienti, ma manca la stella principale, che sarà appunto lei. Deve assolutamente tornare. Sono stata chiara? –
    • Trasparente... –
    • Bhe, molto bene. Ah, e dille che se non si presenta la pagherà moolto cara, okay? Grazie mille, ciaooo. – e riattaccò.
Brock si voltò verso i due ragazzi, che facevano capolino da dietro il divano. Misty era sbiancata. Sapeva cosa voleva dire il “farla pagare” di sua sorella (le avrebbe fatto pulire l'intera piscina e palestra con il solo ausilio di uno spazzolino per i due anni a venire) ma d'altronde non poteva mica presentarsi là in veste di... ragazzo!
    • Secondo me ci dovete andare. Entrambi. – disse Brock, quasi le leggesse i pensieri.
    • Entrambi?! –
    • Sì. Non sappiamo quanto durerà ancora questa storia e in ogni modo loro fanno parte della famiglia. È giusto che raccontiate loro la verità. Al massimo annulleranno lo spettacolo. –
    • Tu dici? Pensi realmente che sia una buona idea? – chiese Ash, titubante.
    • Non ho detto che sia buona, solo giusta. –
Oh, bhe, allora...
Ash si alzò, per niente convinto, ma alla fine, vedendo la faccia disperata di Misty, si fece coraggio e le porse una mano, sorridente. Lei lo fissò incerta, ma quando il sorriso di Ash si fece più largo, mentre annuiva con decisione, sorrise anche lei, afferrandogli la mano e alzandosi a sua volta.
E va bene. L'avrebbero fatto. Almeno non sarebbe stata sola ad affrontare quelle arpie delle sorelle. Ci sarebbe stato anche lui con lei. Gli strinse la mano, quasi a voler trovare sicurezza, e si ricordò improvvisamente di tutte quelle volte che l'aveva fatto durante i loro viaggi, anche solo per avere una scusa per stargli accanto. Ma anche quando aveva dei problemi, delle preoccupazioni, lui c'era sempre stato, in ogni modo, in ogni caso.
Sospirò. Sì. Potevano e dovevano farlo. L'indomani sarebbero partiti per Cerulean City, la sua casa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

*clicca ripetutamente sul tasto "favva" anche se non esiste*
Gary: Era necessario questo sclero inutile?
Ser: Era necessario il tuo commento scemo? -.-
Adoro questo capitolo!!! Dico davvero, se fosse su EFP lo metterei fra i preferiti, di corsa.
La scena iniziale con Ash preoccupato dei risultati di Misty in cucina è da morire XD Per non parlare della povera Misty aggredita dalle fan! Alla parte di "Sono solo stata investita da un camion con su scritto fan impazzite" sono morta XDDDD
E poi come sono state belle le parole di Misty durante l'intervista *___* In effetti non posso nasconderti che per un momento ho immaginato che dicesse "La ragazza che mi piace è Misty Waterflower" lasciando Ash sconvolto dall'altro lato, ma in effetti va molto meglio così XD
E adesso come faranno!? Cosa succederà!? Già me le vedo le Sorelle (io le chiamo così, le Sorelle XD) a prenderli in giro! Sempre che Daisy non svenga prima...
Daisy: Per carità, mi si rovinerebbe la pettinatura!
Ser: Scusa tanto -.-
Oh, anticipami qualcosa, ti preeeeeeeego! *____* Scommetto che incontreranno il Team Rocket per la strada!
Bravissima, Riri!! *applaude con fervore* Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
Bacioni immensi
Ser <3

Anonimo ha detto...

Come al solito, i tuoi commenti mi rendono davvero felice, Ser. ^__^ ho già mandato a Yachan i cap 5-6, quindi ti tocca attendere, muahahaha (ok basta fare la maligna..) Sul fatto della risposta di Misty riguardo la fidanzata, devo ammettere che non ci avevo pensato! O.O ma forse non sarebbe nemmeno troppo da Misty... o forse sì... O_O boooooh.
Eeeeee pooooi... uhm... ah sì, io ODIO le sorelle di Misty e penso che (dal mio punto di vista) la loro "cattiveria" (per non dire un'altra parola ^_^'') emergerà dal prossimo cap.
Per quanto riguarda il team rocket, sì. verrà fuori, ma non nel prossimo cap. Per quanto riguarda le anticipazioni, posso dirti magari solo un paio di cose: le Sorelle si arrangeranno con quello che "hanno" e poi finalmente, dopo 4 capitoli, emergerà il succo della storia. in un certo senso si inizierà con la storia vera e propria (che ho già tutta in testa ma che è un martirio mettere giù... )
Per cui.... non vedo l'ora di leggere un tuo futuro commento nel pros. cap. ^--^
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi di tutto ciò... U.U
Riri